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40 anni dall'aborto, le dichiarazioni di Mariano (unico non obiettore del Molise): chi non pratica la 194 non sia un ginecologo

Nel corso del convegno svoltosi a Campobasso è stata percorsa la storia dell'applicazione della legge 194 in Molise dal 1978 ad oggi

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L'Auser Molise, e in particolare l'osservatorio per le parità e le pari opportunità diretto da Aida Trentalance, ha percorso nella giornata di oggi la storia dei 40 anni della legge 194/78. Una storia di cui è stata protagonista l'Italia intera e quindi anche il Molise. Con una DC che si vantava di un Molise terra di non abortisti e di 0 morti per droga, proprio in un momento in cui si parlò di una morte per overdose e si conoscevano bene i nomi dei cosiddetti "cucchiai d'oro" che provvedevano ad eseguire gli aborti clandestini. 

Cose per cui, come ha ricordato Marcella Stumpo dell'associazione "Mai più sole Non una di meno Termoli" , prima dell'approvazione definitiva della legge 194, si finiva in galera e di moriva a causa di divaricatori usati male o di tisane alle erbe che provocavano l'aborto. Una situazione che non era dissimile in Molise e per cui anche il Partito Comunista non ha lottato abbastanza per non perdere il compromesso storico con una DC molto oltranzista e conservatrice. Il Molise tuttavia di distinse in avanguardia grazie a un assessore DC e a una dottoressa che permisero l'applicazione della legge 194 negli ospedali. Luoghi in cui fino a quel momento l'applicazione era garantita solo grazie a un dottore che operava ad Agnone con il quale ogni ospedale faceva delle convenzioni in modo che lui arrivasse dove serviva, eseguiva l'interruzione e poi andava via. E' stata Aida Trentalance a leggere questa relazione che aveva fatto il presidente del Forum della sanità pubblica Italo Testa che fu tra i primi chirurghi a dirsi favorevoli all'applicazione della 194. Sua moglie, andata in pensione, fu richiamata in servizio per permettere l'applicazione della legge anche nei consultori. 

La paura di Marcella Stumpo invece è quella di tornare al medioevo grazie al senatore Pillon che si è prefisso l'obiettivo di abolire la legge sull'aborto e di istituire la legge sulla bigenitorialità che di fatto porterà anche all'abolizione del divorzio. Qui è possibile ascoltare la diretta della pagina Ridiamo voce alle donne che ha ripreso integralmente gli interventi sulla questione storica in Molise. 

La situazione attuale dell'applicazione della 194 in Molise la ha spiegata l'unico ginecologo che pratica aborti in Molise, il dottor Michele Mariano, direttore del centro di procreazione responsabile dell'ospedale Cardarelli di Campobasso

"Chi non vuole applicare la 194 non deve fare il ginecologo" questo ha sostenuto raccontando ciò che avviene in Molise dove "fino a quando ci sono io nonostante le difficoltà la legge 194 viene applicata anche con il metodo della Ru 486". Quando il dottor Mariano andrà in pensione dovrà essere bandito un concorso per l'applicazione di questa norma di civiltà. A Campobasso vengono ad abortire anche donne di Abruzzo, Puglia e Campania proprio dove il metodo della pillola abortiva non viene applicato. 

In realtà un'altra dottoressa non obiettrice c'è e lavora all'interno del reparto di ginecologia del Cardarelli di Campobasso dove non si pratica la 194. Una legge che viene applicata in quello che può essere definito un reparto a parte sempre all'interno dell'ospedale ma con un ingresso indipendente e una sala operatoria a parte che non è la stessa in cui le donne partoriscono. Un medico quindi, Michele Mariano, che per aver scelto di applicare la 194 non solo è stato escluso dalla nomina a primario di ostetricia e ginecologia, ma che ad oggi non fa nascere bambini e non interviene sulle patologie ginecologiche. 

Per l'intervento integrale cliccare su questo link  

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