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Posto occupato, arriva in consiglio regionale la campagna contro il femminicidio

Un' occasione per parlare della modifica della legge regionale sulla violenza di genere e sull'attivazione a livello nazionale del codice rosso.

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Una poltrona rossa come simbolo del femminicidio, rosa bianca per la purezza delle donne e una targa a ricordare Posto Occupato. Sono questi i tre simboli con cui il presidente del Consiglio Regionale Salvatore Micone ha ricordato insieme a tutta l'assise regionale le vittime del femminicidio e ha annunciato alcune misure regionali e nazionali a favore delle donne. 

La targa e la poltrona sono state scoperte alla fine della conferenza stampa al piano terra del consiglio regionale. Una iniziativa trasversale alla quale hanno partecipato tutte le forze politiche che si trovano a Palazzo D'Aimmo. Interventi centrali delle consigliere presenti Paola Matteo e Filomena Calenda le quali hanno fatto sapere che ci sono importanti novità a livello regionale che nazionale.

In Molise arriverà presto in aula la norma che cambierà la legge sulla violenza di genere approvata nel 2013. Lo farà, come ha spiegato la consigliera Paola Matteo, aggiornandosi alle ultime normative sulle case rifugio risalenti al 2014 e dando risalto al reato di stalking, il primo nelle statistiche molisane. Una legge che andrà a braccetto con codice rosso di marca Bonafede- Bongiorno che prevede invece, come ha sottolineato invece Filomena Calenda della Lega, la velocizzazione dell'accoglimento delle denunce per chi ha subito violenza. 

Un provvedimento, quello nazionale, che ha visto il favore ovviamente anche dei consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle. Un apprezzamento espresso dal capogruppo in regione Andrea Greco, presente in conferenza stampa insieme ai colleghi Angelo Primiani e Vittorio Nola. Al consigliere del Movimento non potevamo esimerci dal chiedere come mai si fosse astenuto dal votare in prima commissione la legge sulla parità di genere, proposta dal Pd. 

Questa la sua risposta: "Voglio lasciare i miei colleghi liberi in aula di votare secondo coscienza. Penso a livello personale che le leggi sulla parità di genere siano uno schiaffo alla dignità della donna. All'esigenza di questa legge noi rispondiamo con i fatti dando importanza alle donne nel nostro gruppo. Dalla prossima legislatura la legge non serve perché quando andremo al governo applicheremo la parità senza obbligo di leggi". 

Per visualizzare l'intera conferenza stampa cliccare qui

Per l'intervista alle consigliere Matteo e Calenda qui

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