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Insorgono i truffati delle banche - Bruxelles vuole vederci chiaro

Quando si illude la gente per carpire un voto

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Anche le pietre conoscono il caso Etruria.  In sintesi, nel 2015, il governo italiano – guidato all’epoca da Matteo Renzi – approvò il cosiddetto "salva banche", un decreto con cui furono salvate dal fallimento quattro piccole banche locali da anni in grave difficoltà: Banca Marche, le Casse di Risparmio di Ferrara e di Chieti e Banca Etruria. In particolare furono salvati i dipendente delle banche e i correntisti in quanto risparmiatori “puri”, non gli azionisti (tra cui i banchieri) e gli obbligazionisti (investitori). Pochissimi sostennero e ancora sostengono che il governo avrebbe dovuto lasciare fallire quelle banche. Purtroppo, come appurato, la maggioranza degli obbligazionisti, non tutti, fu raggirata dai direttori delle filiali delle banche e, in qualche modo, costretti a investire in obbligazioni della stessa banca piuttosto che lasciare i soldi sul conto corrente o investiti in altre operazioni. Da qui tutto il caos che ne è derivato con migliaia di obbligazionisti-risparmiatori lasciati con un pugno di mosche in mano. Il Governo Gentiloni intervenne perché queste persone venissero rimborsate se si fosse accertato l’inganno da parte dei direttori di filiale.  Il  Governo del Cambiamento ha deciso di intervenire in modo più deciso e diretto con una manovra che prevede un fondo per il ristoro di tutti coloro che avevano investito negli istituti sia che fossero azionisti sia che fossero obbligazionisti: sono previsti rimborsi fino al 95% per le obbligazioni e del 30% per le azioni, fino a una soglia di 100mila euro. La priorità verrà data ai risparmiatori con Isee sotto 35.000 euro. 

Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco.  Succede così che:

1. Insorge l’Associazione Vittime del Salvabanche: “Il «fondo per il ristoro dei risparmiatori» è rifinanziato, ma in modo del tutto insufficiente per accontentare tutti gli investitori e gli azionisti che hanno visto andare in fumo le loro obbligazioni e quote. Gli esclusi dal precedente governo – scrive– rimangono esclusi

Questo è il meno, perché:

2. Bruxelles si è mossa e conferma che “è in corso una discussione” sul tema. C’è il rischio concreto che la Commissione Europea possa bloccare i rimborsi ai cosiddetti “truffati dalle banche” contestando l’aiuto di Stato illegittimo. E con esso di far salire la rabbia di 300 mila persone. Al Ministero del Tesoro commentano “gliel’avevamo detto”. I tecnici avvisano che sarà impossibile erogare i rimborsi senza l’ok dell’Ue, visto che si rischia l’accusa di danno erariale. 

 

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