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Fucilate contro la ruspa, l'imprenditore: «Un'intimidazione in stile mafioso»

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SCHIAVI DI ABRUZZO - «Non ho paura, ma certo si tratta di un episodio inquietante, una vera intimidazione in stile mafioso». è lo sfogo dell’imprenditore di Schiavi di Abruzzo il cui mezzo meccanico è stato preso a fucilate nel corso della notte tra giovedì e venerdì scorsi. Proseguono le indagini dei Carabinieri della locale stazione dopo l’inquietante fatto di cronaca. Ancora nel pomeriggio di ieri l’imprenditore danneggiato, P.M. le sue iniziali, si è recato in caserma per completare la denuncia contro ignoti e riferire tutti i dettagli e i sospetti ai Carabinieri. Scartata dunque l’ipotesi, sin dall’inizio poco credibile, di un danneggiamento mediante il lancio di pietre. All’interno dell’abitacolo della ruspa, infatti, sono stati rinvenuti i pallini in piombo esplosi da un’arma da fuoco, un fucile da caccia. Il mezzo meccanico, un escavatore di proprietà di un noto imprendotre originario di Castelguidone ma da tempo residente a Schiavi, era stato lasciato in sosta in una zona agricola tra le frazioni Casali e Salce. Il proprietario, quando la mattina di venerdì si è recato sul posto per utilizzare il mezzo, ha fatto la preoccupante scoperta. I vetri della cabina di guida in frantumi, presi a fucilate. Dall’esame dei fori sui vetri è chiaro che sono state utilizzate munizioni a piombo spezzato, quelle che in gergo venatorio si chiamano “pallettoni” o “nove palle”. Il numero di fori, circa venti, fa pensare che siano state almeno due le fucilate esplose contro la cabina di comando del mezzo meccanico. Il piombo ha perforato il primo vetro, quello sulla destra del veicolo, e mandato in frantumi l’altro cristallo, quello di sinistra. All’interno della cabina, inoltre, sono stati ritrovati i proiettili in piombo. Dalla rosata di pallini, non troppo allargata, si pensa che le fucilate siano state sparate da una distanza tra i venti e i trenta metri. Nelle vicinanze della ruspa il proprietario ha anche trovato una borra, la parte in plastica della cartuccia che contiene i pallini. «L’episodio è avvenuto senza alcun dubbio tra la notte di giovedì e venerdì. - spiega l’imprenditore - Mio fratello è passato sul posto giovedì sera intorno alle 23,30 e i vetri erano ancora integri. Io, che in quei giorni di mitrovavo a Milano, mi sono accorto dell’accaduto solo venerdì mattina e ho subito avvisato i Carabinieri». Non è il primo caso di danneggiamento che l’imprenditore è costretto a subire. Nei mesi scorsi, infatti, precisamente il 17 luglio, ad un altro mezzo di sua proprietà erano stati squarciati i pneumatici. Un danno economico consistente, ma soprattutto un esplicito avvertimento per l’imprenditore. «Non ho subìto minacce da nessuno, - confida l’uomo - ma due episodi così ravvicinati mi fanno pensare ad una sorta di avvertimento. Forse si tratta di qualche altro imprenditore, sicuramente del posto, mosso dalla gelosia per gli appalti che prendo. Posso capire il risentimento per qualche affare sfumato, ma sparare contro un mezzo meccanico è un qualcosa di molto grave, che non si è mai verificato prima in paese».
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