Il grido di dolore è rimasto inascoltato!
In merito all’ articolo di “Altomolise.net”: “Nuovo ospedale, un crimine non dare risposte”, quale migliore contributo al dibattito, ripropongo un mio intervento sulla stampa locale in data 27/10/2007 dal titolo “ Mala gestio e spopolamento dell’ Alto Molise”.
Purtroppo il grido di dolore è rimasto inascoltato!
Dopo aver letto subito l’accorata denuncia – appello del Direttore della Pastorale Sanitaria della Curia Vescovile di Trivento Don Francesco Martino, sempre vigile ed attento a queste problematiche, la conferma e la consapevolezza che l’ abbondono e la desertificazione del territorio Diocesano e dell’ Agnonese in particolare si fanno seri e concreti anche per il paventato ridimensionamento dell’Ospedale di Agnone ( è pur vero che il Piano Regionale sanitario è stato approvato solo in Giunta e credo possano esserci ancora margini di discussione in sede di Commissione prima e di Consiglio regionale dopo, anche se i comunicati stampa dell’Assessore Avv. Franco Giorgio Marinelli e dell’Assessore al ramo Dott. Ulisse Di Giacomo, con motivazioni opposte, lasciano poca speranza).
E allora qualche altra riflessione, nella mia qualità di Consigliere del Comune di Castelverrino e della Comunità Montana “Alto Molise” di Agnone e nell’interesse dei cittadini, mi permetto di fare anche e soprattutto alla luce delle dichiarazioni del 20 ottobre 2007 resi da Antonio Sciulli che si presenta come Direttore di Zona della relativa ASL (Azienda Sanitaria).
Certo una prima risposta ( negativa ) all’ottimismo e alle assicurazioni di prossima ultimazione del nuovo Ospedale ( pensate iniziato circa 20 anni fa!) sta proprio nella proposta della Giunta Regionale di riduzione dei posti letti ( in parte già fatta) del Presidio Ospedaliero di Agnone.
E la domanda che il più semplice ed umile cittadino si pone in questo momento, mi sembra alquanto scontata: ma se si vuole ridimensionare, razionalizzate, diversificare (aggettivo usato dall’Assessore Di Giacomo) o come dir si voglia , l’esistente, può essere attendibile e soprattutto fattibile la realizzazione di un nuovo Centro Ospedaliero?
Circa l’esistente ( mi riferisco allo scheletro di quello che dovrebbe essere il nuovo nosocomio) è illuminante la dichiarazione (confessione) resa dall’interessato Sciulli ,nel senso che:
A) effettivamente “Le foto ritraggono l’interno della struttura, come noto, ancora in fase di costruzione dove sono presenti alcuni oggetti in disuso, lì collocati temporaneamente in attesa della disponibilità delle ditte convenzionate al relativo smaltimento” (se non è zuppa è pan bagnato, e quelli in attesa di smaltimento sono e si chiamano rifiuti);
B) “Per quanto attiene i pneumatici esausti dobbiamo purtroppo registrare che, con preoccupante frequenza, si verifica l’abusivo deposito degli stessi da parte di terzi presso l’area del “Nuovo Caracciolo” (secondo la comune considerazione dei cittadini del luogo, quello è il sito più naturalmente deputato, forse solo e soltanto adatto, a discarica di rifiuti);
C) “Tale sciocca pratica, estremamente dannosa per l’ambiente, non può essere addebitata all’incuria dell’ ASReM, bensì ad una incivile consuetudine di qualche incosciente.” (la pratica non è assoggettabile a valutazione con il quoziente intellettivo, ma più semplicemente a termini di legge che comporta la piena responsabilità di colui che si presenta come titolare del sito, e ne comporta la denuncia necessaria come è giusto che sia nei confronti dei comuni cittadini, e ne comporta, altresì, che ai cittadini sia data la giusta informazione, e cioè se a ciò si è provveduto da parte del Comune e di altri preposti al controllo dell’Ambiente, e con quale esito presso la Procura della Repubblica e della Corte dei conti);
D) “Ritenere, infine, il nuovo “Caracciolo” “una” cattedrale nel deserto” è inesatto ed ingiusto. Innanzitutto le sue dimensioni non sono affatto da “cattedrale” bensì da moderna e polifunzionale struttura sanitaria progettata secondo i moderni standard qualitativi, per i quali - continuo ad essere convinto - i cittadini della nostra Zona hanno diritto analogamente ai residenti di qualsiasi altra zona o Regione.”
Mi si permetta di far notare che il concetto di cattedrale non si riferisce né all’estetica né al culto, ma più semplicemente alla sproporzione e alla cattiva gestione, cose queste già evidenziate da una Commissione di inchiesta del Senato nel 2000, come si può leggere anche nel citato articolo del giorno 6 ottobre 2007.
Detto per inciso, ogni volta che si parla di commissione di inchiesta, assistiamo alla miserevole scena di tanta gente, che fa la brutta figura di negare l’evidenza, e di scappare a nascondersi da ogni parte, quasi come ladri davanti ai fari della polizia.
Inoltre, è bene puntualizzare che la progettazione ospedaliera risalente ad oltre venti anni addietro è ormai obsoleta e necessiterebbe di altre ingenti somme di denaro, attualmente forse inesistenti nella Regione Molise che si è indebitata ( ha indebitato noi cittadini!) di tutto e di più, e darebbe luogo alla nascita (in futuro) di un’opera già vecchia (in passato).
E, a circa un chilometro dallo scheletro dell’ospedale, c’è un’altra serie di scheletri costituita dai piloni del ponte della variante Istonia, tra Agnone e Belmonte del Sannio, che da oltre quindici anni gridano al cielo vendetta contro coloro che spendono inutile denaro, promettono lavoro, e si dimenticano del loro completamento.
La Provincia, titolare di quel cimitero, nulla dice, e intanto ha messo a Staffoli un cippo celebrativo per inaugurare la cosiddetta e malfamata “curva elettorale” .
Le scuole si chiudono per mancanza di alunni, gli uffici postali si chiudono o funzionano a giorni alterni, le vere botteghe artigiane sono scomparse e riappaiono fittizie in qualche notte estiva per occasionali turisti , i piccoli esercizi commerciali chiudono, l’economia langue, tutti si dolgono dello spopolamento, e quei pochi che sono rimasti si riuniscono in continue assemblee (per carità tutte iniziative apprezzabili) nella flebile speranza di qualche rimedio, e intanto nelle nostre spente contrade vengono a presentarsi personaggi, con la lingua politichese, e con le promesse di quantità di denaro, prima mai vista e neppure sognata, e così via.
Questi casi, dobbiamo ammetterlo, sono alcuni dei tanti occulti padri dello spopolamento dell’Alto Molise.
I responsabili fingono di non capire, e si nascondono ancora dietro parole, parole, parole, fritte altrove e distribuite alla platea locale, non solo nelle campagne elettorali.
Personalmente ritengo che i cittadini hanno ben compreso il gioco, e sanno bene che fino a quando il denaro pubblico è impiegato, per fini clientelari e propagandistici, e quello che resta viene speso male, in modo non produttivo, mancano le speranze di sviluppo e di riequilibrio territoriale, e aumenta lo spopolamento.
Che, fino a quando stanno in giro tanti furbetti e pifferai della politica nostrana che la vedono e la esercitano non come servizio per il cittadino ma come tornaconto personale, per l’ Altissimo Molise, alla “ vertenza per non morire” ,che fu lodevole, molto partecipata e sentita, ma haimè inascoltata, farà seguito il ”deprofundis ” e l’irrevocabile sentenza per i nostri figli e per i nostri giovani di continuare a fare le valige!.
Per invertire questa sciagurata tendenza, è necessario abbandonare gli sterili campanilismi, gli arrivismi, gli egoismi, le dispute e le prevaricazioni e all’unisono tutte le forze sociali, sindacali, imprenditoriali, ecclesiastiche, l’associazionismo, il volontariato e “ uomini e donne” di buona volontà devono progettare un modello di sviluppo condiviso, appropriato e possibile per l’intera area.
Io, come altri che credono ancora nella giustizia e nella legalità, nell’accezione più alta del termine, rivolgo nuovamente l’invito affinché nessuno si scoraggi e ciascuno, nella sua sfera di competenza, opponga resistenza alla “mala gestio” , e lotti per il rispetto di quei valori di onestà e di trasparenza essenziali per la vita di un popolo.
Giovani, non arrendetevi, impegnatevi attivamente per essere protagonisti e padroni del vostro avvenire e del mondo che vi appartiene! Mai come adesso l’ incoraggiamento pronunciato, nella storica visita ad Agnone il 19.3.1995,dal Santo Padre Giovanni Paolo II “ Non arrendetevi davanti ai gravi problemi del momento, non rinunciate a progettare il vostro futuro”, è così appropriato.
Io, non più giovane, sarò dalla vostra parte.
Albino Iacovone, Consigliere comunale di Castelverrino e della Comunità Montana”Alto Molise” di Agnone.