Con un ministro degli interni che, scientemente, continua a giocare sulla paura degli italiani per il diverso e che, scientemente, in modo legale ma del tutto scorretto, aggira una legge dello stato che proibisce di fare propaganda nei giorni delle elezioni e in quello precedente, che invia a tutti gli abruzzesi ben tre Tweet con tanto di chiamata alle “armi”, con un M5S al traino di Salvini, non poteva che finire com’è finita:
- La Lega raddoppia il risultato ottenuto alle politiche 2018, si conferma primo partito d'Italia, porta a casa il 27,76% dei voti. Forza Italia si assesta sul 9,26%. Fratelli d'Italia, di cui il nuovo governatore Marsilio è senatore, ha avuto il 6,62 delle preferenze. Altri di centro destra, 4,91% per un totale del 48,55%.
- Il centro sinistra, presentatosi in ordine sparso e destinato a fare da capro espiatorio di tutte le bufale raccontate in questi ultimi due anni, porta a casa un onorevole 31,17% a dimostrazione che esiste, eccome se esiste, un vero popolo democratico e liberale di sinistra che può risorgere dalle fake news di questi tempi. Tutti i sondaggi lo davano terzo. Ha conseguito un risultato molto superiore a quello di 11 mesi fa, non sufficiente per vincere ma ciò era abbastanza prevedibile".
- Chi invece ne esce con le ossa rotte è il Movimento 5 Stelle. Il vicepremier Luigi Di Maio, come gli è solito da tempo, in campagna elettorale ha preferito risparmiare l’alleato di governo per concentrarsi malevolmente solo ed esclusivamente sul centro sinistra, dimostrando la sua vera anima di destra. Infatti, ha chiuso la campagna elettorale lanciando un attacco alla sinistra definita "peggiore di Berlusconi e più ipocrita". Da questo suo scriteriato, ignorante modo di fare politica ha ottenuto solo il crollo del suo Movimento. Non è, infatti, riuscito nemmeno ad arrivare al 20%, dimezzando, così, il risultato del 4 marzo dell’anno scorso. Un anno fa, i grillini avevano conquistato proprio l'Abruzzo con il 39,8% e 303.006 voti. Uno scivolo pazzesco anche rispetto al 21,4% ottenuto cinque anni fa. Storicamente il Movimento è sempre stato più debole alle amministrative rispetto alle politiche. È accaduto, solo qualche mese fa, in Molise e Friuli. Accadde proprio in Abruzzo nel 2014, quando nello stesso giorno l'M5s prese il 29 alle Europee e il 21 alle regionali (sempre con Sara Marcozzi candidata), però questo è il primo test che arriva col Movimento al governo e arriva dopo il varo della "madre di tutte le misure" fatta apposta per il sud, il reddito di cittadinanza celebrato con una "card" presentata sotto una teca neanche fosse una reliquia, solo qualche giorno fa. E arriva dopo la decisione di politicizzare l’elezione come test nazionale visto la discesa in campo in modo massiccio di tutti i grillini al Governo da Conte a Di Maio, da Buonafede a Sibilia, da Buffagni a Lezzi, da Fraccaro a Di Stefano, ecc….con l’ausilio dello sbracato Di Battista, e hanno picchiato duro su Macron, gilet gialli, Africa francofona, Renzi, Gentiloni, Letta, con un linguaggio da bettola, salvando Salvini dal caso Diciotti e affiancandolo nella politica di respingimento dei disperati del Mar Mediterraneo.