BOMBA (CH) - Sabotata una stazione Gps nei pressi del lago di Bomba, l’azienda canadese Forest Oil presenta una denuncia contro ignoti.
L’azienza che intende realizzare una centrale per l’estrazione del gas dall’invaso di Bomba, la canadese Forest Oil, rende noto che «i cavi della stazione Gps posta in località Corneto, nel comune di Bomba, sono stati manomessi da ignoti».
La stazione Gps viene utilizzata per monitorare «la subsidenza in prossimità del lago di Bomba. L’azienda utilizza a questo scopo dieci stazioni Gps. Dopo aver verificato le condizioni della stazione Gps, - continuano dall’azienda - è stata immediatamente presentata denuncia contro ignoti ed esposto alla Procura della Repubblica competente. Forest Oil esprime dispiacere per questo spiacevole episodio che tuttavia non intacca la convinzione nel perseguire il progetto di estrazione di gas nel comune di Bomba». Proprio il progetto in esame ha suscitato polemiche e proteste da parte dei residenti e delle popolazioni dei centri limitrofi. La stessa Provincia di Chieti, insieme a molti sindaci di zona, si è detta contraria alla realizzazione dell’impianto, per via delle ricadute negative in campo ambientale. Sull’accaduto, il danneggiamento alla struttura, indagano ora i Carabinieri. Non si esclude che la manomissione sia opera di coloro che si oppongono alla realizzazione della centrale di estrazione del gas. Un caso analogo, anche se lì si trattava di un impianto anemometrico, si verificò nei mesi scorsi a Castelguidone. Si parlò di azioni di «ecoterrorismo» contro il progetto di realizzare, proprio alle porte del paese, un’imponente centrale eolica. Il ricorso a tali mezzi illegali e violenti, tuttavia, rischia di vanificare la legittima lotta di chi difende il priprio diritto ad un ambiente salubre e si oppone al business colossale che ruota attorno al settore delle energie.