Or che i 5S sono al governo con la Lega viene buttato a mare tutto il loro armamentario con il quale hanno truffato politicamente gli italiani:
Il M5S mai e poi mai si sarebbe alleato con La Lega. Contrordine, “Dobbiamo allearci per portare avanti il nostro programma””.
Il Presidente del Consiglio doveva essere un eletto dagli italiani. Contrordine, “abbiamo scelto Giuseppe Conte, non eletto, non potevamo fare diversamente”.
L’ILVA doveva esse riconvertita; contrordine, “si deve fare, non avevamo capito”.
l TAP non doveva essere autorizzato; contrordine, “deve essere fatto, non avevamo capito”.
Il TAV non va fatto; contrordine, “ci affidiamo all’analisi costi e benefici” e si sono incartati in un calcolo che può essere letto in tanti modi, anzi a leggerlo senza gli occhi foderati di prosciutto, si scopre, come già ho avuto modo di scrivere, che i costi superano di 7 miliardi circa i benefici, ma sono costi per il progetto tutto (Europa, Francia e Italia); se ci si limita solo ai costi e ai benefici per l’Italia e gli italiani, il calcolo dei benefici può superare i costi.
Le trivelle dovevano essere fermate. Contrordine, “diamo il disco verde a 36 autorizzazioni di cui tre riguardanti lo Ionio, ma è colpa degli accordi presi dal precedente governo. Anche qui non avevamo capito”
Sorvolo su altro e arrivo all’ ultima tragica sceneggiata: Salvini viene indagato dalla magistratura per sequestro di persona (la costituzione dice che solo un magistrato può fermare, privandone la libertà, una persona che si trova sul territorio italiano, di qualsiasi etnia o colore o nazionalità sia). Il M5S ha sempre, sempre sostenuto che per nessun motivo al mondo, un politico poteva sottrarsi al controllo dei magistrati, in questo contrapponendosi al Berlusconi che ha sempre sostenuto che i magistrati fossero politicizzati. Pertanto sarebbe stato naturale giungere, senza discussione alcuna, ad autorizzare il processo, anche perché Salvini si era autodenunciato da solo, salvo poi ripensarci e chiamare in causa tutto il governo. Ripensandoci, Salvini, trovandosi alle prese con le elezioni in Sardegna, si è vestito da pastore, ha fischiato e ha richiamato all’ordine le pecore pentastellate. Di conseguenza, contrordine, “questo di Salvini è un caso particolare che non ha precedenti (non è vero) che va studiato a parte e siccome la questione è seria la facciamo decidere agli iscritti”. Tutti i parlamentari hanno iniziato, democristianamente, a fare distinguo da azzeccagarbugli fino a partorire un quesito, su cui ha ironizzati anche Grillo, in cui rispondendo si, si negava l’autorizzazione a procedere, rispondendo no, si autorizzava il processo. Or che il popolo grillino si è espresso con il 58% a favore del non processo, Di Maio&compagni pensano di essersi salvati l’anima e la reputazione!!!! Purtroppo l’hanno definitivamente sporcata e quando si azzarderanno a dire “e allora il PD?” si sentiranno rispondere “e allora Salvini?”.
Siamo in presenza di un atto di chiara sottomissione all’alleato di governo per timore di perdere il potere ma con la certezza che altre parti del programma a 5Stelle saranno fatte a pezzi. Dalle stelle alle stalle.