Intervistato durante la trasmissione Quarta Repubblica andata in onda ieri sera, sulla TAV, ha detto: "Non mi interessa l'analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav. Bisogna portare avanti l'economia italiana". Con questa dichiarazione Tria si pone in netto contrasto con tutto il M5S.
Richiesto poi di dare un parere sul salvataggio dell’Alitalia che il ministro dell’Economia e dello sviluppo Luigi Di Maio vorrebbe nazionalizzare, ha così risposto: Non deve essere resa pubblica, deve trovare una soluzione di mercato. Una compagnia di bandiera è importante. Io ho dato la disponibilità del governo ad aiutare con un intervento del Tesoro al 15% ma a due forti condizioni: che ci sia un piano industriale che regga il mercato, con partner forti e che vengano rispettate tutte le norme comunitarie. Entro questo, se necessario è anche giusto che anche il governo aiuti. Ma questo significa non fare perdite.”
Poi, facendo l’en plein, ha avute parole molto dure sia per la Lega che per il M5, accumulandoli in un unica inequivocabile critica di superficialità e dilettantismo: In merito alla titolarità delle riserve auree in pancia alla Bankitalia, nessuno può disporre se non la banca centrale, per motivi di politica monetaria". In base al Trattato europeo, Tria ha specificato:"Nessuno Stato può influenzare o dare indicazioni alla banca centrale che è indipendente e neppure la Banca d'Italia può dare oro al governo italiano perché sarebbe aiuto di Stato".
Per fortuna c’è qualcuno al Governo che sa cosa fare per mantenere l’Italia dentro un binario di minima credibilità.