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Nuovo partito per le ex leghiste: ecco da cosa si devono distanziare per essere dalla parte delle donne

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Quando si affrontano temi politici è sbagliatissimo, come spesso si fa nell'informazione locale, staccare i temi nazionali da quelli che fanno parte del panorama nazionale e internazionale. L'Altomolise e il Molise in generale sono parte dell'Italia, dell'Europa e del Mondo. Quindi è impossibile fingere che tutto questo non sia vero e limitarsi ad analizzare un fenomeno politico, tenendo conto solo di quello che accade nei nostri 136 comuni. 

Nella settimana scorsa è andato in onda in Molise un fatto politico che per poche ore ha sfondato il muro locale. Due consigliere regionali, due donne, Aida Romagnuolo e Filomena Calenda sono state espulse dalla Lega. Perché hanno detto la loro e si sono ribellate alla nomina dall'alto dell'Assessore Luigi Mazzuto, un uomo, nonché coordinatore regionale del partito di Salvini. Un noto opinionista molisano, Emilio Izzo, ha invocato il maschilismo di Matteo Salvini. Cosa di cui chi scrive è stata sempre a conoscenza, anche prima che accadesse il caso locale. In questi giorni si sta parlando di un nuovo soggetto politico con a capo proprio le due espulse. Che loro stesse hanno rivendicato il machismo di quello che per loro è l'ex capitano. 

Noi, stando ai temi nazionali cari al femminismo, osiamo suggerire alle due consigliere regionali come non dovrebbe essere il movimento che andranno a creare. Se movimento attento alle donne deve essere non deve appoggiare il ddl Pillon. Di cosa si tratta? Si tratta di un disegno di legge presentato dal senatore leghista Simone Pillon. Che punta al genitorialismo condiviso e che prevede tre passaggi orribili. Il primo è che i genitori non possono andare a vivere a più di 100 km di distanza tra di loro. Cosa che di fatto già scoraggia la donna che subisce violenze in famiglia a chiedere la separazione. Il secondo è che il genitore meno presente deve stare con i bambini almeno 12 giorni al mese. Questi piccini diventerebbero quindi dei pacchi postali da sballottare di qua e di la. Con due camerette, due case e affetti ballerini. La cosa più triste però è che anche il genitore violento potrebbe prendersi cura dei piccoli. Inutile quindi dire che chi appoggia un simile disegno di legge non può essere femminista. Quindi l'impegno delle due consigliere deve essere innanzitutto dirsi contrarie a questo abominio legislativo. 

C'è anche altro: la Lega ha definito possibile la riapertura delle case chiuse. Lo ha ribadito lo stesso capitano Salvini, come i leghisti lo chiamano. Il vicepremier ha poi sostenuto che non è una priorità, ma il ddl esiste. E' stato presentato venti giorni fa a Palazzo Madama dal senatore Gianfranco Rufa (Lega).  Il ddl, che reca 'disposizioni in materia di disciplina dell'esercizio della prostituzione', risponde, secondo Rufa, a un'esigenza di "decoro civile e morale". Secondo il promotore si tratta di "un gesto di civiltà nei confronti delle prostitute che si trovano per strada, per il decoro e l'immagine delle stesse strade". La pdl in questione abroga i primi due articoli della legge Merlin e prevede il via libera all'esercizio della prostituzione nelle abitazioni private (vietandolo "in luoghi pubblici o aperti al pubblico"), con l'istituzione presso la questura di un registro a cui sono tenute a iscriversi tutte le persone interessate a esercitare il mestiere. Si sa bene che presentare un ddl non significa per forza chiudere la questione durante la legislatura. Ma già averci pensato significa tanto. E ricordiamo anche la battuta fatta durante il processo per i famosi 49 milioni di euro da restituire. Quando candidamente venne sostenuto a mo di scherzo che gli uomini della lega li avevano spesi a prostitute. Un nuovo partito delle donne si deve distaccare da tutto questo, Da una cultura che vede la donna come un pezzo di carne da vendere e acquistare. O nei casi più gravi da stuprare a pagamento. 

E non finisce qui direbbe Corrado Mantoni. Matteo Salvini è anche quell'uomo che andava orgoglioso delle donne che gli stiravano le camicie. Il caso di Isoardi che stira resterà negli annali. Come vede quindi la donna il capitano? La divide tra angelo del focolare (Isoardi che stira e casalinghe da premiare con il reddito di maternità) e prostitute che servono da sfogatoio per quei padri di famiglia che non osano chiedere certe pratiche sessuali alle mogli che devono pensare solo a lavare e stirare. Un partito o un movimento creato da due donne si deve necessariamente distanziare da tutto questo. 

Quarta e non ultima tematica il ddl antiviolenza voluto dalla ministra Giulia Bongiorno (Lega) presentato alla Camera insieme al ministro Bonafede e a Michelle Hunziker. Definito "codice rosso" ma che di fatto discrimina i tipi di violenza sui quali intervenire. E che, nonostante il metoo, sostiene che le violenze domestiche siano più gravi di quelle sul posto di lavoro. Come se queste ultime non esistessero. Perché le donne vanno tutelate solo a casa perché è lì che devono rimanere. 

Un partito costruito da due donne deve necessariamente prendere le distanze da tutto questo. Non lo dice solo chi scrive ma lo chiedono le donne. 

 


 

 

 

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