Nella foto si possono osservare, da sinistra a destra il niqab, il burqa e il burkini e, di seguito, un gruppo di suore a piedi nudi su una spiaggia.Il primo lascia scoperto il volto della donna, il secondo neanche quello, il terzo vuole essere il bikini delle donne che usano indossare il burqa.
La malafede di chi difende questi costumi sta nel fatto di far credere che essi discendano da una questione di fede religiosa. Tant’è che, per esempio, un imam di Firenze, nella sua inveterata e troppo permissiva propaganda islamica, si è permesso di paragonare il burkini all’abbigliamento di nostre suore cattoliche.
Quell’imam, e altri facinorosi come lui, fa finta di non sapere che l'obbligo di indossare il burqa è solo conseguenza di tradizioni locali del tutto indipendenti dalle prescrizioni religiose dell'Islam, le quali fanno riferimento solo e soltanto all’obbligo di indossare il velo - « E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto……. Viceversa, il niqab o il burqa furono imposti e ancora oggi sono imposti, alle donne del loro harem, dagli uomini, specialmente se di alto rango e con possibilità economiche per potersi permettere molte mogli, in modo tale da "non indurre in tentazione" gli uomini quando esse si fossero trovate fuori dalla residenza usuale.
L’imposizione del niqab, del burqa e del burkini nasce da un’ esigenza ancestrale di dimostrare il dominio dell’uomo sulla donna, considerata oggetto di desiderio e di procreazione. Niente a che vedere, quindi con la scelta libera di donne, come le suore, che decidono di sacrificare la loro vita a Dio.