Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

AGNONE, FRAZIONE DI ISERNIA

Torna di attualità un articolo di Mimmo Lanciano risalente al 30 giugno 1990. Altomolise.net lo ripropone integralmente

Condividi su:
Agnone, da significativo polo artigianale del sud Italia, da “Atene del Sannio” sta per diventare inesorabilmente un semplice presidio montano, una misconosciuta contrada o “frazione di Isernia”. E non si tratta soltanto di uffici che vengono trasferiti ad Isernia (Imposte, Registro, Pretura, ecc.), di accorpamenti alle sedi di Isernia delle scuole o della USL di Agnone, quanto di un orgoglio e di una identità che vengono meno. Non si tratta soltanto dell’ormai antico male dell’emigrazione, quanto piuttosto della divisione, della conflittualità interna, del disorientamento o della narcosi che colpiscono gli abitanti come un letale virus o epidemia sociale. E c’è chi pensa (come il Vescovo Santucci, nel suo accorato manifesto “Autodistruzione”) che “se non si inverte la rotta” le nostre zone interne (Agnone compresa, poiché ne è l’epicentro) possono rischiare di diventare addirittura un “cimitero”, dopo essere state un precario ricovero per anziani, emarginati e alienati. Alla vertenza “Per non morire”, avanzata dai sindacati per l’Alto Molise, adesso si aggiunge un altro allarme autorevole, quello della Chiesa molisana, che intende prendersi carico della situazione di suicidio e autodistruzione della nostra interzona. Tutti i vescovi molisani, all’inizio del prossimo autunno, saranno infatti presenti in Agnone per discutere, insieme ai responsabili politico-amministrativi e ai cittadini, sulle “improrogabili decisioni” da prendere perché l’Alto Molise non muoia. (* leggi sotto la “Nota di aggiornamento”) Si tratta, in pratica, di dare concreto avvìo all’opera di “Riequilibrio” della nostra zona con il resto del Molise. E per il successo di quest’operazione siamo tutti chiamati all’unità, alla corresponsabilità. Nessuno escluso. In questo progetto di Riequilibrio un ruolo speciale spetta a tutti quegli uomini che le recenti urne hanno designato alla guida di questo popolo, di questo territorio. Questi nuovi Amministratori hanno un compito difficile e devono avere la collaborazione di tutti i cittadini. Si tratta di andare al di là dell’ordinaria amministrazione: sia come tensione ideale e sia come risorse umane ed economiche, interne ed esterne. Effettuare l’ordinaria amministrazione qui significherebbe accelerare il “Requiem” per quest’Alto Molise che invece esige vere e proprie terapie d’urto, terapie d’urgenza, terapie di “rianimazione”. Urge, perciò, un “Riequilibrio” personale e sociale, morale e civile, religioso, politico ed economico per questo fiero popolo altomolisano purtroppo in via di estinzione. Bisognerà evitare il paradosso o la beffa secondo cui il Parco naturale dell’Alto Molise possa custodire una specie protetta … di esseri umani più che di presenze ecologiche! Il nostro impegno ideale ed operativo è sempre stato speso per l’esaltazione umana, sociale, culturale di Agnone e dintorni: saremmo lieti di continuare questa opera all’interno di un progetto globale di riequilibrio e di rinascita sociale che possa essere prototipo anche per altre realtà e per altri contesti. Domenico Lanciano L’Eco dell’Alto Molise - pagina 4 (varie) 30 giugno 1990 (*) Nota di aggiornamento - Non è poi avvenuta la riunione dei quattro vescovi molisani in Agnone “Pro Alto Molise”, come promesso dal vescovo Santucci nella trasmissione di Radio Agnone Uno “Scuola di Politica” andata in onda qualche settimana prima della scrittura di questo articolo. In seguito, per ben due volte ho sollecitato pure tramite la stampa regionale i quattro vescovi molisani a venire in Agnone per difendere questo territorio. Purtroppo invano!... L’ultimo mio appello è stato subito dopo che il vescovo metropolita GianCarlo Brigantini si era insediato a Campobasso.
Condividi su:

Seguici su Facebook