Chi ha idee chiare, le esprime e le difende perché, altrimenti, vuol dire che o non è buona l’idea o non è buona la persona che la esprime. La ministra Giulia Bongiorno ha dimostrato entrambe le due cose. Dapprima ha espresso la pessima idea dando delle isteriche possibili alle donne che subiscono violenza: "….quando una donna fa una denuncia per violenza deve essere ascoltata entro tre giorni dal Pg o dal Pm. Così si può appurare immediatamente se si ha a che fare con una isterica o con una donna in reale pericolo di vita e salvarla". Poi, resasi conto che la sua idea non trovava consensi, ha fatto scomparire le sue parole con altre che la dicono lunga sul suo carattere: “le ho cancellate per il semplice fatto che non era un’espressione felice del mio pensiero”.
Che peccato! Svanisce l’immagine di una donna emancipata, libera dagli pseudonimi per cui una donna di destra povesse essere solo una cortigiana di Berlusconi. Entrò in Alleanza Nazionale, difese Fini. Lo tradì per Monti. Ora è con la Lega di Salvini. Fu l’avvocata protettrice di Andreotti, resa famosa da quell’urlo liberatorio “Assolto” “Assolto” “Assolto”. Difese anche Sollecito nel famoso processo di Perugia che vedeva accusati di omicidio sia lui sia Amanda knox. Di lei osavano dire: è una che ha le palle. Rispondeva: grazie non ne ho bisogno. Evidentemente voleva dire che non c’era bisogno di essere maschi per diventare machista (maschilista, assertore della presunta superiorità dell'uomo sulla donna). In questa veste, ha trovato naturale e privo di vergogna accompagnare Salvini a dare solidarietà a un imprenditore che, acciuffato un rapinatore, lo fece inginocchiare per poi sparargli; ha condiviso l’abbraccio a quattro “sparatori” che Salvini ha portato in Senato e ha convinto il suo nuovo capo, a non farsi processare per il caso Diciotti. Non solo: pensa che le donne violentate o maltrattate possano essere oggetto non di cattiverie maschili ma di isterismo; pensa che l’uomo, una volta appurato con regolare processo che non sia stato vittima dell’isterismo della donna ma che sia un vero e proprio delinquente, quell’uomo debba essere castrato. Un film dell'horror.
La donna emancipata, libera, indipendente, svapora in una grigia, indistinta, oscura nuvola, in un clima macabro.