Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Zingaretti, novello Barone di Münchhausen, non gode tra i due litiganti

Lega e 5S occupano la scena con i loro litigi. Il Pd cerca di riaggregare rimasugli di nostalgici ex comunisti.

Condividi su:

Purtroppo non c’è partita. Salvini e Di Maio se le danno di santa ragione ma Zingaretti non sa approfittarne e non è in grado di inserirsi nel discorso politico. Si tratti del Venezuela o dei partiti sovranisti europei, della flat tax o della nave ONG, del DEF in approvazione o della Sicurezza, dei Rom o dell’Ambiente, la voce di Zingaretti non arriva. Si sentono, ovattate, le sue parole molto semplici e banali del tipo: "Il governo non riesce a chiudere nessun cerchio. Questa è la tragedia italiana. La smettano di litigare su tutto. Se non ce la fanno, ne prendano atto e vadano a casa". Conseguentemente, dopo una piccola impennata che, nei sondaggi,  ha portato il partito di Zingaretti dal 18,4% delle politiche a un insperato 20% e più, quasi a raggiungere i 5S in difficoltà, il PD è tornato a sonnecchiare sullo zoccolo duro del 18%. E c’è il rischio che quello zoccolo duro possa facilmente frantumarsi. Zingaretti, infatti, non ha due-tre idee forti da proporre al paese tipo “I porti sono chiusi” oppure fantasiose tipo “Aboliamo la povertà”. È semplicemente impegnato a riaggregare partiti, movimenti, associazioni e uomini di sinistra ma dispersi in mille rivoli per personalismi, lotte interne, egoismi, invidie (D’Alema ne è l’emblema). C’è il rischio concreto, quindi, che avvenga come con il famoso cavallo del Barone di Münchhausen nato dalla fantasia di un omonimo barone in carne e ossa, vissuto nel 18° secolo: il cavallo beveva ma l’acqua ingurgitata subito fuoriusciva dal suo corpo perché una palla di cannone lo aveva tagliato in due (foto).

In questo contesto, Zingaretti ha trovato facilmente l’accordo con Carlo Calenda e il suo Siamo Europei che scimmiotta +Europa di Emma Bonino. Ora sta corteggiando, non si sa con quali esiti, quelli di Articolo 1-MDP di Bersani e Speranza, il Psi di Riccardo Nencini, più tutta una serie di nobili politici della vecchia guardia decaduta. Ha fatto la corte a Emma Bonino di +Europa e si è sentito rispondere NO; ha fatto la corte al movimento politico “Italia in Comune” del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti e si è sentito rispondere NO. Stessa sorte con i Verdi di Angelo Bonelli, con Possibile di Pippo Civati, con la Sinistra Italiana di Fratoianni, con Stefano Fassina e con Pietro Grasso .

Chi sperava che il ritorno al passato, con l’elezione di Zingaretti, potesse rinverdire i fasti di passate stagioni, dovrà amaramente ammettere che la guerra, al rinnovamento della sinistra che Renzi e Gentiloni stavano faticosamente costruendo, non porterà a nulla di buono. Fa letteralmente sorridere, se non piangere, il D’alema che, rivolto a Zingaretti, sussurra: il PD faccia qualcosa di sinistra. Parole che suonano sinistre: l’esperienza di LEU non ha insegnato nulla!

Condividi su:

Seguici su Facebook