I refrain “è colpa dei governi precedenti” “è colpa dell’Europa” “è colpa della Merkel” “è colpa di Junker” “è colpa del freddo” è colpa di Renzi”, non posso più essere intonati: è lo stesso Governo, ieri, ad alzare le mani e arrendersi all’evidenza dei fatti, più duri della fantasmagorica propaganda politica. Al termine del Consiglio che ha varato il Il Documento di Economia e Finanza (Def), Casalino non ha potuto preparare cartelloni altisonanti da mettere tra le braccia di Salvini, Conte e Di Maio. Il DEF,presentato ieri dal Governo, che serve a chiarire le decisioni assunte sul bilancio dello Stato per politiche da implementare in autunno e obiettivi da raggiungere nell’anno, prevede meno crescita e più debito e non contiene nulla che aiuti a capire che cosa succederà in autunno.
Pochi mesi fa il Governo vagheggiava di un anno bellissimo e di un aumento del PILdell’1,5% (c’era chi diceva addirittura 2%); nel documento è stato inserito un misero 0,2% e, per tutto il triennio 2020-2022, un miserrimo 0,7%. Conseguentemente, il deficitche Tria voleva all’1,6% e che con l’Europa fu concordato al 2,04%, viaggia tranquillamente oltre il 2,4% e il Governo ne ha dovuto prendere atto; Il debito pubblicoche nel 2018 era pari a 132,2% del PIL, nel 2019 salirà al 132,8% e supererà il 133% nel 2020.
Nel DEF si vagheggia di una Flat Tax per famiglie (15% per i redditi familiari fino a 50 mila euro l’anno). Purtroppo costerebbe ben 12-15 miliardi che non si sa da dove prendere, tant’è che le tabelle allegate al DEF non ne fanno menzione e tutto viene rinviato all’autunno. Tutti sanno che nel bilancio di quest’anno bisognerà trovare 23 miliardi di maggiore entrata o minore spesa per evitare che scatti automaticamente l’IVA.Nel DEF nulla è dato di sapere circa questo problema. E nulla è dato di sapere di altri 7 miliardi per spese indifferibili o correzioni richieste da Bruxelles. Totale 30 miliardi.
Per evitare, per ora, visto che siamo sotto elezioni, manovre correttive con le quali chiedere ai cittadini onesti di contribuire, magari con una patrimoniale, a questo sfascio, vengono congelati 2 miliardiche il Governo aveva pensato di utilizzare per le imprese, per l’istruzione, per la ricerca, per le forze armate, per le infrastrutture e per la cooperazione.
Tutti ricordano le roboanti dichiarazioni di Di Maio Conte e Salvini sull’effetto miracoloso che avrebbero avuto le due riforme con le quali Lega e 5S hanno vinto le elezioni: quota 100 e Reddito di cittadinanza. Ebbene la prima non avrà alcun effetto sul 2019 e solo uno 0,2% nel 2010-2021. La seconda avrà l’effetto di un misero 0,2% nel 2019 e uno 0,4% nel 2020. Povera cosa. Più che sconfiggere la povertà, si diventa tutti più poveri.
Infine lo sblocca cantierista naufragando nella marea della burocrazia che il ministero delle infrastrutture non riesce ad eliminare.
Ciliegina sulla torta di un disastro annunciato di cui oggi i novelli governanti devono prendere atto, fuggendo da conferenze stampainsidiose, è costituita da un nuovo Condono: il governo dice di avere intenzione di estendere anche ai “debiti delle aziende” la rottamazione delle cartelle esattoriali, peraltro già estese anche alle multe e alle imposte locali non pagate dal decreto Crescita.
* la foto è tratta da quotidiano.net