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Settimana Santa, oggi ad Agnone il dittico musicale sulla passione di Cristo

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E' in programma questa sera alle 18 nella Chiesa di San Nicola ad Agnone il dittico musicale per la Settimana Santa. Un appuntamento religioso che apre ufficialmente i riti cattolici che portano alla Santa Paqua. 

In scena Donna de Paradiso di Jacopone da Todi- Paniccia con attrice Daniela Sistopaolo e opera musicale di Francesco Paniccia. Poi sarà la volta dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. In questo caso il soprano sarà Bibiana Carusi, mezzosoprano Antonella Gnagnarelli, filarmonica Gunter Ward e direttore Walter Amirante. Il dittico è stato voluto dal centro studi Altomolise e dalla diocesi di Trivento. 

Donna De Paradiso  rappresenta un concitato dialogo tra il nunzio liguori (san Giovanni Evangelista), Gesù, la Madonna e la folla durante gli ultimi momenti della vita di Cristo. Il metro utilizzato è quello della ballata sacra con quartine di settenari rimati AAAY e una ripresa rimata XXY. Il componimento è diviso in 33 quartine, il numero degli anni che aveva Cristo alla sua morte e le strofe dedicate alla passione sono tre, simbolo della Trinità. Ha una grande rilevanza storico-linguistica per il particolare uso del volgare: si alterna un registro basso (il cosiddetto sermo cotidianus) per i personaggi Maria e Gesù, a un registro colto e latineggiante per la folla e il nunzio. Cristo si rivolge alla Madonna chiamandola mamma le tre volte che si rivolge a lei direttamente, e mate quando parla di lei a Giovanni.

Stabat Mater  Ã¨ una preghiera che inizia con le parole Stabat Mater dolorósa ("La Madre addolorata stava") è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte della preghiera, che inizia con le parole Eia, mater, fons amóris ("Oh, Madre, fonte d'amore") è una invocazione in cui l'orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione.Anche se il testo è in latino, la struttura ritmica è quella del latino medievale e che poi sarà anche dell'italiano: non si hanno sillabe lunghe e brevi, ma toniche e atone, in una serie di ottonari e senari sdruccioli, che rimano secondo lo schema AAbCCb (oltre ad alcune rime interne). La più antica attestazione del testo con notazione musicale si trova in un codice di fine Duecento del monastero femminile domenicano di Santa Maria Maddalena a Bologna.[1]

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