Riceviamo e pubblichiamo la replica della Coldiretti Molise in merito all'articolo "Fucilate notturne contro i cinghiali, l'idea della Coldiretti non convince”.
Egregio Dott. Francesco Bottone,
dopo aver letto con attenzione il suo articolo intitolato 'Fucilate notturne contro i cinghiali, l'idea della Coldiretti non convince', ho ritenuto doveroso scriverLe questa missiva per sottoporre alla Sua attenzione alcune precisazioni.
Nel suo articolo, Lei parla di "fucilate notturne", un'espressione che né
io né l'organizzazione che mi pregio di rappresentare, abbiamo mai usato né tantomeno pensato.
Come certamente avrà avuto modo di leggere nel comunicato stampa che abbiamo diramato a tutti gli organi di informazione, noi della Coldiretti ipotizzavamo la possibilità di concedere agli agricoltori (ritengo giustamente esasperati per la problematica derivante dai danni che
provocano i cinghiali alle colture che provocano un mancato reddito che per l'agricoltore è l'unico) la possibilità di abbattere gli ungulati se sorpresi sui fondi di loro proprietà. Questa possibilità, qualora venisse loro concessa, interesserebbe, tuttavia, solo ed esclusivamente
quegli agricoltori già in possesso di un porto d'armi per uso di caccia, e comunque dietro autorizzazione specifica della Provincia. Risulta, pertanto, completamente errata e tendenziosa la sua personale interpretazione secondo cui, "Coldiretti vorrebbe armare tutti gli agricoltori, in modo che ciascuno, con tanto di fucile, possa difendere le proprie colture". Inoltre, i suoi richiami al bracconaggio, in caso di abbattimento di capi nel corso della notte, mi consenta, appaiono quantomeno fuori luogo, visto che ogni cacciatore, ancorché
agricoltore, conosce bene le regole e le limitazioni che la caccia impone. Per questo motivo i suoi continui richiami alle fucilate notturne appaiono, chiaramente, come una libera interpretazione di ciò che noi di Coldiretti mai abbiamo ed avremo pensato di proporre alle autorità competenti. Del resto, se c'è una figura che più di tutte incarna la lealtà ed il rispetto della natura è di certo quella dell' agricoltore.
Cordialmente».
Il presidente Amodio De Angelis