Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tullio Farina consigliere uscente "Trivento che vorrei": Un grazie ai cittadini

Condividi su:

 

Prima che entri nel vivo la campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Trivento , poiché non sono più candidato, sento il  dovere morale di ringraziare tutti quei cittadini che il 26 maggio 2014   consentirono la mia elezione a consigliere comunale con la lista “ Trivento che vorrei” che dovette combattere contro un’ammucchiata di personaggi che si unirono per mettere fuori gioco chi , secondo loro, faceva ombra coprendo gli altri, non accorgendosi però che il problema stava nella loro piccolezza. Ci fu anche l’appello elettorale affisso da un ignoto, con vocazione di tribuno della plebe e pubblico moralizzatore per i fatti altrui  ma non per  propri, in un bar- pasticceria  il venerdì antecedente il giorno della consultazione elettorale, che invitava i cittadini a votare  per  Domenico Santorelli e la sua squadra con giudizi poco lusinghieri nei miei confronti e di cui a tempo debito si svelerà il nome.  Chiedo, però, oggi all’ignoto autore se il giudizio espresso cinque anni fa sia ancora valido o meno. E’ proprio vero il tempo è galantuomo e fa emergere sempre la verità. Ringrazio i cittadini  per  la fiducia accordatami fin dal 1977 e che mi ha portato a ricoprire ruoli che mai nessun triventino aveva ricoperto prima nella storia politica di Trivento. In questi ultimi cinque anni, pur stando all’opposizione, mi sono sempre impegnato per dare il mio contributo di idee e di proposte, scontrandomi però con il muro di gomma rappresentato da un sindaco e da una maggioranza il cui unico scopo e di fare dispetti alla mia persona. Basta andare a leggere il contenuto delle delibere consiliari per avere la conferma di quanto detto. Gli unici interventi, le uniche dichiarazioni di voto, le uniche proposte sono quelle mie, dopo di che il vuoto assoluto. Addirittura gesti di insofferenza, sorrisetti beffardi, agitazioni di spalle quando i miei interventi erano ritenuti un po’ lunghi. L’unica soddisfazione provata da questa amministrazione è stata l’approvazione  del bilancio  di previsione del 2019, allorquando provocatoriamente per vedere dove arrivava la sua sfrontatezza, le feci approvare il bilancio in pochi minuti , senza discussione alcuna  e nella fretta dell’approvazione il sindaco dimenticò di mettere ai voti un emendamento presentato da lui stesso, tant’è che nel giro di qualche settimana è stato riconvocato il consiglio comunale per l’approvazione dell’emendamento.  Questi non sono fatti inventati da me, ma realmente accaduti e certificati da atti scritti. Tutto questo ha determinato la mia convinzione a non ricandidarmi più perché ho compreso che lavare la testa all’asino ci rimetti acqua e sapone. Ho fatto sempre il mio dovere di consigliere con scrupolo e passione, sono stato sempre presente a tutti i consigli comunali, a differenza di molti che hanno disertato molte sedute consiliari, leggendo e studiando   tutti gli atti prima della loro discussione a differenza di quasi tutti che non conoscevano neanche di che cosa si stesse  discutendo. Basti dire che le commissioni consiliari non si sono mai tenute perché andate deserte per l’assenza dei componenti, compreso i presidenti che le avevano convocate. E questo fatto è la prova certificata del disinteresse, del disimpegno e dell’ignavia che ha caratterizzato un’amministrazione che aveva conseguito nel 2014 2.400 voti, frutto della citata ammucchiata brancaleonesca. Sono stato sempre a disposizione dei cittadini e per loro ho fatto tante battaglie, alcune riuscite come la restituzione delle somme pagate in più per la TARSU e per altre andate a vuoto come quella del trasporto scolastico gratuito per gli alunni della scuola dell’ obbligo, per la quale ho speso anche dei soldi miei per la pubblicazione dei manifesti per l’intero paese e per l’agro. In questa ultima battaglia però ho dovuto constatare il disinteresse generale, come se il problema fosse stato mio personale, non avendo peraltro figli in età della scuola dell’obbligo. Un consiglio che mi sento di dare ai cittadini è quello di eleggere come consiglieri nel futuro consiglio comunale rappresentanti che sappiano leggere e comprendere soprattutto quello che leggono, che abbiano tempo da dedicare all’attività del consigliere comunale e che soprattutto siano animati nell’operare per il bene della collettività Solo così Trivento avrà un futuro. Personalmente continuerò le mie battaglie al di fuori del consiglio comunale seguendo scrupolosamente l’attività amministrativa ed elevando la mia voce per cose che non ritengo giuste, perché per me la politica non è stato mai un mestiere o un lavoro, ma sempre passione ed impegno civile. L’avviso ai naviganti è stato dato Di nuovo infinitamente GRAZIE

 

                                Tullio Farina, unico consigliere rimasto di “ Trivento che vorrei”

                                                                                       

Condividi su:

Seguici su Facebook