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Trivento, l'analisi del voto comunale di Tullio Farina

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Premetto che l’analisi del voto parte dalla considerazione che la volontà popolare, pur se non è gradita, va sempre rispettata. I risultati finali dei candidati sindaci  sono questi:  Mazzei 795 voti; Pavone 910; Civico 267; Corallo 1119

Certamente farà un po’ di scalpore il ritorno del dottor Corallo come sindaco di Trivento, ma ognuno è artefice del suo destino. C’è innanzitutto da fare i complimenti al diretto concorrente del vincitore, il dottor Luigi Pavone che, in condizioni non del tutto favorevoli, come la presenza di solo nove candidati nella sualista  e non   di 12, ha conseguito il soddisfacente risultato di 910  voti contro i 1126 della lista Corallo. Purtroppo la partita si è giocata per la maggior parte nell’agro, dove la presenza dei candidati della lista Futuro Trivento era quasi assente per mancanza di candidati disponibili a presentarsi.  I voti dell’agro, cheper la  maggiorparte sono stati captati dalla lista del dottor Corallo, hanno fatto la differenza, determinando la vittoria per  soli 209 voti di distacco  tra le due liste. Altra condizione sfavorevole è stato il crollo dei voti del M5S che dai 676 voti presi la sera prima, nella competizione europea, si sono ridotti inspiegabilmente aa soli 267 voti in quella comunale, nonostante lo sforzo  della dottoressa Civico che ha ben illustrato i contenuti del suo programma e che ha ben saputo esaltare l’immagine e il ruolo  della donna, per cui i consensi, soprattutto quelli dell’agro, sono fuggiti verso le liste che avevano  una forte presenza di candidati dell’agro come, appunto, la lista del dottor Corallo. Se il movimento cinque stelle avesse confermato buona parte del suo bottino elettorale europeo i numeri finali sarebbero stati diversi. Il bottino per i penta stellati è stato  tanto  misero da non prendere neanche una rappresentanza consiliare. Inoltre c’è da dire che la lista Futuro Trivento non ha potuto attingere voti neanche nel bacino elettorale della sinistra, essendosi il PD locale con i suoi 210 ridotto ai minimi termini perché imbottito di tanti personaggi che di sinistra non avevano né il colore e né tanto meno l’odore. Infine il fatto che il dottor Pavone sia sceso in campo solo all’ultimo momento, non potendo individuare e scegliere una lista completa di candidati ha fatto sì che partisse in condizioni di svantaggio rispetto ad altri che da anni avevano lavorato per individuare candidati radicati sul territorio. In buona sostanza non è possibile che in una lista di candidati possano mancare quelli di contrade popolose come Montagna, Montelungo e Codacchio che attribuiscono centinaia e centinaia di voti. E  sono state proprio le  sezioni n. 4,n. 5 e soprattutto n. 6,cioé quella di Codacchio, dove il divario tra le due liste, quella del dottor Corallo e quella del dottor Pavone è stato di 221 contro 57 voti a favore del primo, a fare la differenza. Nelle prime tre sezioni dove gli elettori sono quasi tutti del centro urbano la lista Futuro Trivento ha chiuso in vantaggio su tutte le altre.Tuttavia, pur di fronte a queste difficoltà, il dottor Pavone, forte del suo buon operato come presidente della Pro loco, è riuscito a tenere il passo e a combattere fino all’ultimo per il successo della lista. Pertanto la vittoria del dottor Corallo, pur non essendo del tutto scontata, è stata favorita dalle condizioni sopra elencate. In un certo senso se si fosse stati un po’ più accorti non si sarebbe consentita un facile vittoria all’avversario. Francamente mi sarebbe piaciuto vedere i giovani all’opera e credo che qualcosa di buono lo avrebbero fatto. Così non è stato, ma bisogna prendere atto della volontà popolare.  Certamente il futuro è dei giovani e prima o poi saranno protagonisti.

Un discorso a parte merita la lista “ Trivento nel cuore “ che ha ottenuto 795 voti e  che nata per impedire il ritorno del dottor Corallo, paradossalmente lo ha favorito. Sarebbe bastato che il suo candidato sindaco avesse fatto un passo indietro, così come, inspiegabilmente lo fece nel 2014, dopo l’uscita dal dissesto finanziario, favorendo l’elezione de dottor Santorelli, per evitare il ritorno di Corallo. L’aver frantumato l’area politica anti Corallo è stato un  grave errore di strategia politica. La sua campagna elettorale è stata caratterizzata da continue invettive contro Corallo, che, forse, lo hanno anche favorito perché il più delle volte il ruolo della vittima paga, non comprendendo che il miglior modo di ostacolarlo era quello di appoggiare una lista di giovani, quale quella del dottor Pavone. In questo particolare momento avere Trivento nel cuore non significava scendere in campo, ma fare un passo indietro. Tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Sembra poi singolare che nelle sue filippiche contro gli ex sindaci  il candidato sindaco di “ Trivento nel cuore “ abbia ferocemente criticato anche l’operato del dottor Santorelli fortemente sostenuto da lui nel 2014, allorquando si formò la grande coalizione, composta da tutti gli esponenti di destra , di centro e di sinistra, compreso lo stesso Corallo paragonabile all’arca di Noé, che totalizzò 2400 voti  ossia l’81% dei votanti, per mettere fuori gioco me che mi ero presentato non per vincere , ma solo per assicurare una minoranza , considerato il fatto che gli stessi personaggi volevano presentare anche una lista di minoranza per non avere oppositori in consiglio comunale. Certamente molti elettori si saranno chiesti il perché dell’inversione di rotta. Ancora oggi il signor Mazzei dovrebbe spiegare il perché del suo passo indietro nel 2014, come Celestino V, nonostante avesse tirato fuori il Comune dalle secche del dissesto finanziario. Ma il tempo che è sempre galantuomo, scopre gli altarini e allafine dà ad ognuno le sue responsabilità.

 “Dulcis in fundo” il ritorno del dottor Corallo è stato anche favorito dalla condotta delle due amministrazioni che si sono susseguite dal dissesto finanziario in poi, perché, oltre all’assillo di ridurre il debito, imponendo i tributi gravosi nulla hanno fatto per mostrare i segni del cambiamento. Tutto è rimastocomeprimanella gestione delle spese e nell’affidamento degli incarichi e dei lavori. Sono cambiate le persone, ma i metodi sono rimasti gli stessi. Basti dire che il primo atto posto in essere dopo l’uscita dal dissesto, ossia nel 2013, non è stato a la diminuzione di qualche tributo, ma è stato l’adeguamento della indennità di carica nella misura massima prevista per legge. I due sindaciche  si sono avvicendati non hanno mai posto in essere una politica del dialogo e del confronto, preferendo sempre quella del dispetto , non hanno mai cercato di costruire ponti , ma sempre muri invalicabili Al contrario il dottor Corallo nel dialogo eccelle e forse anche troppo. Nel formulargli gli auguri di buon lavoro, lo invito a fare tesoro di quanto accaduto nel passato,perché2se  è vero che  sbagliare è umano,  altrettanto vero è che il  perseverare è diabolico e per il futuro prove di appello non ci saranno più. Intanto per l’effetto della legge elettorale di maggioranza Trivento sarà amministrata da un forza che ha solo il 36,20% dei voti mentre il restante 63,80% starà all’opposizione. Un bel rebus democratico.

 

 

 

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