La recente debacle alle elezioni europee del Movimento Cinque Stelle a livello nazionale ha portato il vicepremier Luigi di Maio a chiedere alla piattaforma Rousseau di sapere se la base lo vuole ancora come leader. Pronto l'intervento di Alessandro Di Battista, che è disponibile a ricandidarsi alle elezioni politiche del 2023 . Ma cosa cerca in realtà Di Maio? Una conferma della sua leadership. Uno zuccherino che servirebbe a rendere meno amara la prima vera sconfitta del Movimento da quando è al Governo.
Dal Molise i principali protagonisti della scena politica sono per la riconferma di Di Maio. Sul caso hanno detto la propria sia il deputato Antonio Federico che il capogruppo alla Regione l'agnonese Andrea Greco. Quest'ultimo in caso di mancata riconferma di Di Maio è addirittura disposto a rimettere il suo mandato di leader molisano.
"Il ruolo di Luigi di Maio all'interno del MoVimento 5 Stelle per me non è minimamente in discussione - dichiara Federico- La responsabilità di un risultato elettorale assai deludente come quello delle ultime Europee non può essere attribuibile ad una sola persona. E chi lo fa in realtà sta facendo un danno a tutto il MoVimento, indebolendolo. È sempre sbagliata la personalizzazione in politica, identificare poi un movimento come il nostro in una singola persona poi è ancora più assurdo. Anche per questo non sentivo l'esigenza di una votazione come quella di questa mattina. Siamo nati come comunità ed abbiamo bisogno di scelte collegiali e strutture intermedie rappresentative e legittimate da elezioni, che lavorino sia all'interno dei gruppi parlamentari che in raccordo con i territori. Abbiamo bisogno di processi democratici e l'assemblea di ieri sera, durata fino a tardissimo, è stata l'ennesima occasione per mostrare proprio questa esigenza. Ma è emersa con forza anche la volontà di dire basta ad una certa autoreferenzialità , ad una comunicazione concentrata su se stessa ed ossessionata dalla ricerca continua di un consenso che evidentemente fugge via. Abbiamo tante competenze e capacità che meritano dignità e rispetto con un coinvolgimento maggiore nei processi decisionali in seno ai lavori parlamentari e degli atti del Governo. Meno selfie, vignette e flash mob e più lavoro, partecipazione ed ascolto. Ricordiamoci sempre da dove veniamo e perché siamo nati. Dobbiamo essere disposti a rinunciare a tutto ed avere più coraggio per poter riconquistare noi stessi. Solo con questo spirito possiamo rafforzare la nostra presenza in questo Governo. Penso che ci sia finalmente questa consapevolezza e per questo è giusto andare avanti, con Luigi Di Maio capo politico".
Ancora più forte la posizione di Andrea Greco.
"Che ad aspettare il "cadavere" del MoVimento 5 stelle ci fosse una gran parte dell'Italia malata lo capisco - ha sottolineato- anzi, fanno bene a sperare che la più grande e bella rivoluzione culturale degli ultimi decenni in Italia finisca, altrimenti per loro non ci sarà scampo. Tutti coloro i quali vogliono tutelare delle posizioni di interesse fanno bene a temerci perché non gli daremo tregua. Perché non smetteremo di immaginare e costruire un Paese differente, migliore!
Ciò che invece realmente non comprendo, sono coloro i quali dall'interno del MoVimento, pensano di poter pontificare sull'operato di un giovane uomo, che con una straordinaria abnegazione sta spendendo la sua vita a servizio del Paese. Tra gli "spioni" sul fiume, ne vedo qualcuno che non ha mai mosso un dito, non ha mai saputo cosa significa smettere di vivere per perseguire un obiettivo, eppure sta lì sulla riva ad aspettare qualcosa che, evidentemente, non arriverà mai perché è impossibile vincere contro chi non si arrende mai e Luigi è così: un tenace, caparbio e semplicemente instancabile. Da persona, politicamente matura, ha detto immediatamente dopo le elezioni che bisogna prendere contromisure, ma evidentemente qualcuno fa finta di non vedere e non sentire, semplicemente perché è più semplice stare su quella famosa sponda ad osservare. Io, non solo sono con te, ti dirò di più: io ti voglio bene e spesso vorrei solo abbracciarti e stringerti forte, vorrei sostenerti standoti fisicamente accanto, e darti una pacca sulla spalla quando la strada si fa in salita. Non mi dilungo ulteriormente perché per me tutto questo, come ha detto Beppe Grillo, è già assurdo. Bisogna pensare sempre a come migliorare, ma di spioni sul fiume ne abbiamo già troppi, per cui testa bassa e a lavorare. I tempi delle mille correnti in lasciamoli a chi ha fatto della politica un mestiere lasciando il Paese sul lastrico. Se Luigi per qualche assurdo motivo non dovesse essere più il nostro capo politico io rassegnarei immediatamente dimissioni da Capogruppo in Regione Molise".
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