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Ballottaggio e voto di genere: si pone il problema delle quote rosa per una giunta D'Alessandro

Con una sola consigliera di maggioranza D'Alessandro dovrebbe ricorrere a assessore esterne. 50 e 50 invece la quota nella eventuale maggioranza a cinque Stelle che eleggono 10 donne in caso di vittoria.

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La candidata sindaca del centrodestra Maria Domenica D'Alessandro chiede per se stessa il voto di genere. Chiede di essere scelta in quanto donna perché le donne possono essere più sensibili nel sociale. 

Da un punto di vista di quote rosa potrebbe essere un discorso che sta in piedi. Ma solo se insieme alla sindaca ci potessero essere anche assessore donne. Ma stando a quanto avverrebbe in caso di elezione del centrodestra la nuova probabile sindaca dovrebbe arruolare assessore esterne per rispettare la parità di genere. Quindi donne non elette dal popolo oppure ripescate tra le non elette. 

Come è noto dalla legge 54 del 2014 in merito di parità di genere nelle Giunte Comunali  il  comma 137 della  leggedispone  che “nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”.  A maggior ragione vale per Campobasso. 

Andiamo ora a capire come tutto questo può significare assessore esterne nella Giunta D'Alessandro. Se dovesse essere lei la vincitrice del ballottaggio in maggioranza entrerebbe insieme alla sindaca solo la consigliera dei popolari per l'Italia Carla Fasolino, Gli altri ad entrare sarebbero:  7 consiglieri di Popolari per l’Italia ( Salvatore Colagiovanni, Carla Fasolino, Gennaro Niro, Francesco Sanginario, Pietro Montanaro,  Corrado Di Niro, Antonio Di Renzo); 4 della Lega (Alberto Tramontano, Alessandro Pascale, Giuseppe Gianfagna e Antonio Madonna); 4 di è ora (Massimo Sabusco, Gianluca Maroncelli,Alessandro Grana e Gianluca Gargaro); 3 di Forza Italia (Domenico Esposito, Michele Coralbo e Giuseppe Cimino), e 2 di Fratelli di Italia (Mario Annuario e Federico Sarli). Di donne candidate ne hanno avute ma l'elettorato di destra non ha avuto il coraggio o la voglia di votarle., 

Per comporre una Giunta di soli interni la dovrebbe fare a 3 e arriverebbe a una percentuale del 33,33%, Con una sola donna in maggioranza sarà difficile avere una sensibilità al femminile perché questa ipotesi di maggioranza sarebbe anche più maschile di quando non c'era la doppia preferenza tra le opzioni di voto. 

Se dovessero invece vincere i 5 stelle non ci sarebbe necessità di assessori esterni solo per garantire la parità di genere, Se dovesse avvenire sarebbe per una scelta del sindaco Roberto Gravina ma indipendente dalle questioni di pari opportunità. 

In caso di vittoria del Movimento Cinque Stelle questi sarebbero invece i consiglieri di maggioranza che potrebbero diventare assessori: Simone Cretella, Margherita Gravina, Luca Praitano, Antonio Vinciguerra, Antonio Musto, Paola Felice, Elena Porchetti, Antonio Guglielmi, Pio Bartolomeo, Giuseppina Iorio, Lorenzo Sallustio, Nicola Simonetti, Sonia Gianfelice, Antonella Picone, Giovanna Falasca, Giuseppina Passarelli, Giuseppe Amorosa, Evelina D'Alessandro, Rossana Coccagno e Valter Andreola.  Sarebbe una maggioranza bilanciata al 50% con dieci consiglieri uomini e dieci donne. Al di là del sesso del candidato sindaco non si sarebbe bisogno di non elette o di esterne per coprire importanti assessorati come le pari opportunità e le politiche sociali. Nel caso D'Alessandro invece si. 

Il ruolo del consigliere comunale è importante perché fa da sensibilizzatore sul sindaco sulle tematiche del programma da affrontare. E per ora i bilanci parlano di 10 a 2 donne per il Movimento Cinque Stelle. 

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