La Giunta Regionale azzera i collegamenti su gomma ed isola ulteriormente le comunità altomolisane. Il Partito Democratico di Capracotta lancia l’allarme ed invita le istituzioni ad intervenire.
“La revisione della Rete dei Servizi Minimi di Trasporto Pubblico Locale operata dalla Giunta Regionale con la deliberazione n. 434 del 31 maggio scorso prevede tagli devastanti al sistema della mobilità a servizio delle popolazioni altomolisane”.
Così Candido Paglione, componente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico e coordinatore del circolo di Capracotta, che prosegue:
“Più in particolare, nella delibera di preadozione della nuova proposta di Rete dei Servizi Minimi, il Comune di Capracotta e tutto l’Altissimo Molise vengono, di fatto, privati di corse di collegamento importanti per continuare a mantenere un sistema di trasporto pubblico coerente con una politica che garantisca il diritto alla mobilità anche ai cittadini che vivono nei territori montani. Infatti, tra le altre, verrebbero soppresse tutte le corse da Capracotta per San Pietro Avellana e le due corse mattutine, delle 10 e 30 e delle 13 e 15, da Isernia per Agnone, con coincidenza a Staffoli per Capracotta. In pratica, con la soppressione di queste ultime due corse, viene preclusa la possibilità di raggiungere Capracotta e tutto l’Alto Molise a chi viene da fuori Regione (Roma e Napoli) arrivando a Isernia dopo le otto del mattino ed agli studenti pendolari che terminano le lezioni alle ore 13,00, costringendoli ad aspettare il pullman successivo che arriva a Capracotta intorno alle tre del pomeriggio, con tutto il disagio che ne consegue”.
“In nome di una razionalizzazione dei costi e di una ottimizzazione dei servizi, sicuramente necessarie, si sceglie ancora una volta, così come si sta già facendo per la sanità e per le scuole, la strada più semplice, quella cioè di togliere ai territori più deboli e di privarli progressivamente dei servizi e dei diritti fondamentali, così da determinarne la morte per consunzione”.
“Noi siamo preoccupati – continua l’ex consigliere regionale – perché questo è soltanto l’assaggio del federalismo fiscale, in pratica la fine della politica della solidarietà e l’inizio di una nuova stagione di egoismi territoriali che metteranno a dura prova la stessa coesione sociale. Siamo altresì preoccupati, perché tutto ciò sta accadendo nel silenzio generale, quasi come se tutto debba essere vissuto come un segno del destino, senza poter fare nulla. Il quadro che abbiamo di fronte è, infatti, quello di intere comunità abbandonate al proprio destino, praticamente da tutti. Noi pensiamo che questa sia una politica profondamente sbagliata, non soltanto perché non difende la democrazia dei territori, ma anche perché smantella servizi fondamentali in aree a rischio spopolamento, aggiungendo ulteriori penalizzazioni alle popolazioni residenti”.
“Per questo è importante – conclude Paglione - che le istituzioni locali, le associazioni di categoria, gli operatori economici, i semplici cittadini prendano coscienza di quanto sta accadendo e facciano sentire forte la propria voce per scongiurare questo ennesimo tentativo di accelerare la desertificazione delle nostre terre”..