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Salvini gioca al poliziotto con 42 emigranti. Di Maio annaspa e l’ILVA chiude

I dirigenti dell’ILVA non ci stanno ad essere processati per danni da loro non commessi

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Per salvare l’ILVA il governo si è affidato a una società di caratura internazionale, la ArcelorMittal. Questa ha predisposto un piano operativo approvato da sindacato e lo stesso governo. In questo modo vengono messi al sicuro 8.200 posti di lavoro e la più grande industria siderurgica d’Europa. 
Purtroppo esistono problemi ambientali lasciati in eredità dalla gestione imprenditoriale precedente, quella che faceva capo alla famiglia Riva. I nuovi dirigenti della ArcelorMittal, che intendono portare avanti un progetto di produzione insieme a quello del risanamento della zona tarantina, temono di cadere nelle maglie della magistratura italiana per reati penali commessi da altri. Per questo chiedono una immunità che il Governo ha voluto comunque abolire, salvo promettere una soluzione legale a breve.
Da qui la presa di posizione della Società: “Non si può gestire un impianto sotto sequestro quando non hai protezione legale, è impossibile” … “non possiamo mandare i nostri manager lì ad essere responsabili penalmente” in una situazione già fuori norma perché l’impianto è sotto sequestro. “Il Governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c’è niente. Quindi il 6 settembre l’impianto chiuderà”.
Di Maio, responsabile di tutta la situazione, si sfoga con i suoi a suo modo, parole inopportune e niente fatti: “Io non accetto ricatti. Qui la legge è uguale per tutti. Ilva resti aperta, non hanno nulla da temere, le soluzioni si trovano”.Invece di offendere farebbe bene a trovare la soluzione che, secondo lui ci sarebbe.
Salvini, da parte sua, troppo preso a giocare ai soldatini con la la Sea Watch, scarica su Di Maio: “ho fiducia che Di Maio troverà la soluzione”.
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foto Dagospia

 

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