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Carola Rackete è libera. Salvini infuriato la voleva in galera

Il pubblico ministero non ha ravvisato reati punibili con il decreto bis sulla sicurezza

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Dopo 4 giorni di arresti ai domiciliari e decine di ore di interrogatorio, finisce la prigionia di Carol Rackete. Il pm di Agrigento Alerssandra Vella non ha  convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch; infatti, ha escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ha ritenuto il reato di resistenza a pubblico ufficiale giustificato da una "scriminante" legata all'avere agito "all'adempimento di un dovere", quello di salvare vite umane in mare. Ha anche dichiarato che la scelta di attraccare al porto di Lampedusa non è stata strumentale, ma obbligatoria perchè i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri.
Per Salvini un nuovo smacco. Non riesce a digerire il rospo e si infuria: Nessun problema, per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perchè pericolosa per la sicurezza nazionale. 
Per Salvini, vanno bene i magistrati che consentono di restituire 49 milioni, rubati dalla Lega agli italiani, in 79 anni; vanno bene i parlamentari che lo salvano da un processo. Vanno derisi e scherniti coloro che applicano le leggi, interpretandole a dovere, e non secondo il suo sentire.

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