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"TURISMO, MANCA UN VERO PIANO PER IL COMPARTO"

L'accusa porta la firma dell'Università delle Generazioni

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AGNONE potrebbe essere considerato il “paese degli agriturismi e dei bad & breakfast”: nel centro storico e nell’ampio agro ne nascono come funghi. Anzi, ci sono agnonesi che gestiscono questi alberghetti familiari “letto e prima colazione” o agriturismi anche oltre i confini territoriali comunali. Chi ne apre di nuovi, chi ha investito in tali strutture, dovrebbe essere almeno fiducioso che Agnone abbia, come ancora purtroppo non ha, un vero e proprio “piano turistico” e, quindi, un sufficiente afflusso di permanenze per buona parte dell’anno, in presenza di attrattive davvero degne di convogliare in Alto Molise un numero sempre crescente di utenti, visitatori e villeggianti. Ma, a parte questo tipo di ricettività, cosa offre la città ed il suo comprensorio tanto da giustificare un turismo residenziale per famiglie e non il consueto e poco produttivo “mordi e fuggi”? In pratica, oltre alla ormai arcinota fonderia di campane (che fa da traino con decine di migliaia di visitatori all’anno) e a qualche manifestazione di richiamo, Agnone continua a mantenere chiuse quasi tutte le belle e numerose chiese del centro storico, non ha ancora redatto una guida ai suoi 3600 portali (di cui ben 600 istoriati) nonostante siano stati studiati dai giovani dell’ex-art. 23 nel 1989, mentre non è ancora visitabile l’area archeologica di Valle San Lorenzo (subito dopo la galleria per chi proviene lato Isernia). In questa medesima zona, poi, da troppi anni c’è un gioiello nascosto di enorme pregio, il più antico in assoluto: un pezzo consistente del muro megalitico della cinta urbana di epoca sannita che, oltre a non essere visitabile, rischia di venire sbriciolato dalla insistente vegetazione. Purtroppo tale interessantissimo sito non potrà essere visto nemmeno questa estate, così depauperando ancora turisti e locali di un loro diritto “naturale” di cittadinanza! Le città e i paesi più accorti nel settore turistico solitamente tengono in gran conto queste risorse archeologiche anche perché sono una delle migliori risorse che qualificano i luoghi rendendoli attraenti, assieme a tutte le altre amenità territoriali. Ma il guaio è che alcuni gioielli storici cittadini, come il muro sannita (che è l’esempio più eclatante), vengono tenuti nascosti pure alle giovani generazioni della stessa Agnone e dei dintorni, le quali ignorano pezzi importantissimi della propria migliore identità sociale. Là dove le istituzioni sono assenti (spesso colpevolmente) potrebbero intervenire associazioni di volontariato, come l’Archeoclub, sponsorizzazioni di aziende e persino le scuole locali, le quali, oltre a preparare, potrebbero rendere operative ed efficaci le nuove generazioni, responsabilizzandole maggiormente nella più concreta costruzione del proprio futuro. Perciò, l’Università delle Generazioni lancia un appello a 360 gradi perché chi abbia potere salvi e renda fruibili a residenti e villeggianti questi gioielli nascosti che aumenterebbero l’offerta socio-turistica tanto da incrementare pure l’utilizzo di tutte le strutture ricettive del comprensorio. Ed è proprio in tempi di crisi “glocal” (globale e locale) come questi attuali che bisognerebbe inventarsi qualcosa di meglio e di più per aumentare anche e specialmente la produttività turistica e incoraggiare le nuove generazioni a restare tra queste montagne che rischiano distorsioni e distrazioni fatali con rivendicazioni fuori dalla realtà, quando la realtà, invece, impone di darsi da fare per trovare le migliori soluzioni in questo attuale assetto territoriale e non spendere preziose energie, specie giovanili, per fughe impossibili verso l’Abruzzo già ricolmo di più grossi problemi.
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