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Provincia di Isernia, Niro e Patriciello accusano Tartaglione. Ad Agnone la prima vittima potrebbe essere la vicesindaca Marcovecchio alla quale potrebbero essere ritirate le deleghe

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E' stato eletto da pochi giorni il nuovo presidente della provincia di Isernia, è Alfredo Ricci sindaco di Venafro con una percentuale del 52.49%, mentre il suo avversario Felice Ianiro si è fermato al 47.51% Molti gli auguri dal mondo politico molisano al nuovo presidente, ma le polemiche vere e presunte continuano ad impazzare al punto che l'assessore regionale Niro dichiara:«Non voglio una verifica ma un chiarimento sì. E lo voglio da Forza Italia, dalla sua coordinatrice, per capire cosa è accaduto alle provinciali di Isernia. Se abbiamo fatto aperture al Pd, a Leu, ai 5 Stelle. Perché io mica lo so più dove stiamo?» e continua «Il 3 agosto dal tavolo del centrodestra viene fuori la candidatura del sindaco Ianiro, il 5 agosto viene fuori un altro nome. E ci troviamo nella condizione in cui una parte del centrodestra e il centrosinistra convergono su chi alle politiche ha votato ai 5 Stelle». Niro vuole chiarezza, ma assicura che alle provinciali di Campobasso – il 3 settembre – non ci saranno ripercussioni: «Sono stato io il promotore e il ‘motivatore’ della scelta di Roberti e continuerò a farlo», dice l’assessore regionale ai Lavori pubblici. Si parla a tal proposito di verifica o quantomeno di un chiarimento a livello di maggioranza in regione. Stessa storia si vocifera per il comune di Agnone in quanto la maggioranza ha votato compatta per Ianiro, mentre la vice Sindaca Linda Marcovecchio, candidata alle regionali con il gruppo politico di Micone UDC, si è espressa a favore di Ricci, votando insieme al PD, parte del centro destra e si dice con l'appoggio dei grillini. Ieri sera 26 Agosto si è tenuta una riunione a tal proposito al comune di Agnone, le indiscrezioni emerse parlano del sindaco Marcovecchio alquanto irritato per la scelta della vicesindaca, e addirittura c'è chi parla di una possibile azione nei suoi confronti, il ritiro delle deleghe. La prima vittima di di questa guerra fratricida potrebbe essere la vice sindaca agnonese, ma in pochi ci scommetterebbero, anche se l'europarlamentare Aldo Patriciello ha dichiarato:  Â«C'è poco da esultare, ha vinto la sinistra»

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