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Comunità Montana e "mala gestio", l'intervento di Albino Iacovone

La nota dell' ex consigliere dopo l'ultimo atto che ha visto l'ente costituirsi parte civile contro l'ex presidente e segretario

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ISERNIA. Su “Altomolise.net”, è stato pubblicato l’ articolo ”Comunità Montana parte civile contro ex segretario e presidente“. A riguardo, con preghiera di pubblicazione, vorrei fare delle precisazioni. La notizia riportata è esatta nel suo complesso. Non è completamente corretto affermare che io, Albino Iacovone, abbia presentato querela nei confronti di Mastronardi e Borrelli. Non è mio costume farlo e non l’ho mai fatto né come persona né come consigliere p.t. dell’ ente montano. Ho, invece, sempre agito in veste di rappresentante di istituzione pubblica e nel suo interesse. All’uopo vorrei precisare che tra querela e denuncia vi è una sostanziale differenza. La denuncia è un importante strumento di collaborazione da parte del cittadino che, su notizia di quest’ultimo, consente alla Magistratura ed alle Forze di polizia di perseguire d’ ufficio gli autori dei reati, mentre la querela è un atto esercitato esclusivamente dalla persona offesa affinchè si proceda in ordine ad uno specifico reato subito, chiedendo che si persegua penalmente il responsabile. Orbene, io, in qualità di Consigliere p.t. della Comunità Montana ”Alto Molise”, ho esercitato il mio diritto - dovere , nell’ interesse generale, di portare all’ attenzione delle magistrature ( penale, contabile ed amministrativa) fatti e circostanze che incidevano sul buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 della Cost.). Non ho fatto altro, appunto, che il mio dovere di cittadino e di amministratore della cosa pubblica. Devo dire, a riguardo, che le mie iniziative in tal senso, hanno sempre trovato riscontro in numerosi provvedimenti di carattere giudiziario ed amministrativo, che non sto qui ad elencare, per questioni di brevità e che sono a vostra completa disposizione. Diversamente, per questa mia azione in difesa della legalità e trasparenza, sono stato oggetto di vessazioni e di provvedimenti mirati ad eliminarmi “politicamente” dal contesto in cui, con spirito libero, esercitavo le mie funzioni elettive, in rappresentanza del Comune di Castelverrino. Ero scomodo e quindi dovevo essere zittito! Non riuscendoci con le illegali decadenze dalla carica, questi signori hanno tentato di farlo per via giudiziaria. Ed allora, si son messi a gara a chi più querele ( e qui è il caso di dire querele!) presentare nei miei confronti, perché a loro dire, si sentivano diffamati e disturbati nella loro azione di Amministratori e Dirigenti della Comunità Montana ”Alto Molise”. I pretesi Presidenti della C. M. Borrelli, Presidente del Consiglio C.M. Giuliani, il Vice Presidente Del Basso, l’Assessore Ricci, il Direttore-Segretario Mastronardi, hanno presentato oltre 10 (dieci) querele contro la mia persona per ipotesi di interruzione pubblico servizio, diffamazione a mezzo stampa, ingiuria, violazione art. 167 d.lgs. n.196/03 (codice della privacy), che mi hanno visto, completamente scagionato, per aver agito sempre nel rispetto del principio della continenza e del legittimo diritto di critica, nell’ ambito delle funzioni e prerogative di Consigliere comunale e Consigliere della Comunità Montana ”Alto Molise”. Non soddisfatti, il Borrelli e il Mastronardi hanno prodotto contro la mia persona denuncia anche per ipotesi di usurpazione di funzioni, pure archiviata per infondatezza della “notitia criminis”. Le argomentazioni addotte dai querelanti e denuncianti sopra citati, sono stati tentativi, peraltro risultati infondati, volti a giustificare la propria posizione di Amministratori e Funzionari della Comunità Montana, anche nei confronti del Sig. Prefetto p.t., e a mascherare la propria azione politico - amministrativa lesiva del principio costituzionale (art. 97 Cost.) di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. A queste vicende di “mala gestio” non posso esimermi dall’ aggiungere anche la grave situazione venutasi a creare presso la medesima Comunità Montana ove gli organi elettivi benché “decaduti e non operativi” hanno continuato ad esercitare le proprie funzioni senza che nessuna delle Autorità preposte abbia mai disposto interventi sostitutivi e repressivi per far cessare una simile “illegalità”. Se non è questa ” usurpazione di funzioni pubbliche”, cos’è allora? Un solo dato è sufficiente per far comprendere meglio la situazione: un Giudice della Repubblica Italiana , accertando la verità dei fatti da me segnalati, ha dichiarato nella sentenza 366/09 che “presso la Comunità Montana, vigeva una illegalità diffusa”. Lo stesso Ente montano, con l’ attuale Commissario liquidatore, con delibera n.15 del 29/04/2011,ha riconosciuto che : ”” l’ ing. Lino Mastronardi……non possedeva quale condizioni propedeutiche ed indispensabili( ndr. i requisiti) per la nomina anche a Segretario Generale ( laurea in Giurisprudenza o in Economia e Commercio o in Scienze Politiche o titolo equipollente – art.26 L.R. n.12/2002-””, mentre con Decreto n. 5 del 31/01/2012 si costituisce parte civile a motivo della condotta tenuta da Amministratore ( Borrelli) e Dirigente ( Mastronardi ) in relazione al presunto reato ex artt. 110,323 c.p. per i motivi riportati nell’ articolo di codesto giornale. Intanto, in qualità di Consigliere comunale di Castelverrino, inviato a rappresentare il Comune di Castelverrino, in seno al Consiglio della Comunità Montana “Alto Molise”, ho dovuto subire vessazioni e danni morali, civili ed economici, per aver esercitato, con scrupolo e lungimiranza, con passione e competenza, con rispetto dei principi di legalità e trasparenza, le mie funzioni di membro elettivo. Cordialmente. Albino Iacovone, ex Consigliere della Comunità Montana ”Alto Molise” di Agnone.
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