Niente da fare. Un consiglio monotematico sulle procedure concorsuali che non è stato in grado di produrre nessun atto. I due presentati a fine seduta non sono stati nemmeno discussi. La maggioranza di centrodestra politicamente è in liquefazione. Tra assenze strategiche, voti trasversali e astensioni, non è stata capace di iscrivere un suo atto all' ordine del giorno. La votazione finale é terminata con 9 voti a favore della mozione di centrodestra 6 contrari e 1 astenuto. Voti che non rappresentavano i 2/3 e che quindi non sono bastati a far passare la propria linea politica. Che era quella di rimandare gli atti del concorso ai dirigenti ed eventualmente correggerne qualche errore in divenire.
Non passa nemmeno la linea del centrosinistra. Con Fanelli unica in aula nel pomeriggio. Linea che era anche del Movimento Cinque Stelle che più volte in aula, soprattutto con gli interventi di Andrea Greco, ha sottolineato l' inconsistenza della maggioranza.
La linea politica era anche quella di sospendere i concorsi. Soprattutto in applicazione del decreto Madia che vuole la stabilizzazione dei precari, che anche oggi erano davanti ai cancelli del consiglio regionale.
Nulla di fatto. Il consiglio ha dato un solo fatto politico: la paralisi dei numeri primi, con una maggioranza che non esiste più e che non riesce a far prevalere le proprie politiche. Con tre consiglieri regionali come Aida Romagnuolo, Filomena Calenda e Michele Iorio che si sono espressi in difformità con essa in tutti gli atti da votare. Il fatto che Toma si sia impegnato a inviare le due proposte politiche ai dirigenti cambia di poco il quadro politico.
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