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Donna con figlia denuncia violenze, la denuncia di Liberaluna: 24 ore in caserma senza assistenza delle strutture regionali

Giuditta Lembo: intervengano le consigliere regionali

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"Con la presente vorrei segnalare l'inefficienza del servizio pubblico in merito all'assistenza alle donne vittime di violenza che, dopo aver trovato il coraggio di denunciare, hanno bisogno di concreto sostegno". 
La denuncia è della presidente dell' associazione antiviolenza Liberaluna Onlus presieduta da Maria Grazia La Selva. 
"Vorrei - ha aggiunto- nel contempo fare un elogio all'arma dei Carabinieri che, nel caso specifico, si è messa a disposizione di chi ha fatto richiesta di aiuto e, nonostante abbia ricevuto risposte negative dai servizi pubblici preposti sul territorio, è arrivata a noi - Liberaluna Onlus - attraverso semplici persone che conoscevano il nostro operato".
 
La denuncia della presidente si fa grave sottolineando che " é grave dover prendere atto del fatto che una donna insieme ad un minore, giunta in caserma per denunciare abusi e violenze da parte del coniuge, sia stata costretta a restare una giornata intera in quegli uffici perché, nonostante il grande impegno delle forze dell'ordine nel cercare un alloggio e un aiuto, queste si sono sentite rispondere che non ci sono posti nelle strutture locali, né alcuno è corso in Caserma per sostenerla e collocarla altrove, tantomeno si sono preoccupati di indicare alle forze dell'ordine il nome di "Liberaluna Onlus" quale alternativa al servizio pubblico e prima associazione del territorio ad occuparsi, da circa sei anni, del fenomeno della violenza e del sostegno alle vittime. 
 
Attualmente la donna è collocata sotto protezione: quando a fine giornata sono stata chiamata sul mio numero personale, alla domanda del Maresciallo se avessi avuto la possibilità di aiutare la signora, mi sono subito attivata per farlo. 
 
Nello stesso tempo ho già provveduto ad informare, con nota scritta, la Presidente della quarta commissione - la consigliera Filomena Calenda, con la certezza che farà luce sulla poca chiarezza in merito all'operato dei servizi pubblici presenti sul territorio". 
 
"In qualità di responsabile del Centro Antiviolenza Liberaluna Onlus - chiude la Selva- continuerò a lottare affinché a nessun'altra donna possa essere detto "no" e colgo l'occasione per ringraziare tutte le aziende e le persone che ci sostengono economicamente permettendoci di continuare nella nostra missione. 
Aspettiamo, però, che i fondi regionali per combattere il fenomeno della violenza vengano distribuiti a tutti i servizi, pubblici e privati - come siamo noi". 
 
Sul fatto è  intervenuta la consigliera di parità provinciale di Campobasso e Isernia Giuditta Lembo che ha aggiunto: Quello  che ho letto  non può rimanere inascoltato e pertanto auspico in qualità di Consigliera di Parità di Campobasso e Isernia che venga fatta chiarezza su quanto accaduto e che la Regione Molise intervenga a verificare perché una donna vittima di violenza (anche con minore) non sia potuta essere assistita adeguatamente, date le tantissime risorse destinate alla tutela delle vittime. Rivolgo il mio appello soprattutto alle Consigliere regionali.
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