Un inverno anomalo , un clima particolare ha già compromesso i raccolti degli ortaggi invernali ,le semine dei cereali e delle foraggere , e gravi conseguenze si avranno per le fioriture anticipate dei fruttiferi , dei vigneti e degli oliveti.
Alla crisi che l’agricoltura molisana è costretta da anni, per cause ben note, dai danni da cinghiali e fauna selvatica, a congiunture di mercato sfavorevoli, a mancanza di infrastrutture e servizi mal funzionanti, in questi ultimi giorni ,come se non bastasse , malattie come la brucellosi mettono in ginocchio le aziende zootecniche dell’alto molise, e ancor di più il “corona virus” blocca parte delle attività agricole e in particolare agriturismi e vendita di prodotti.
Considerata la grave situazione, il Movimento agricolo molisano , ha inoltrato formale richiesta al presidente della regione ,Donato Toma, e all’assessore all’agricoltura Nicola Cavaliere, per attivarsi a chiedere lo stato di calamità naturale al ministero delle politiche agricole.
Inoltre il MAM chiede il sostegno ,solidarietà , sensibilità, ai Prefetti di Campobasso e Isernia , ai sindaci e a tutta la classe politica.
La siccità è tra le calamità più catastrofiche e pericolose, basti pensare che circa tre secoli fà (1734/35), per oltre due anni mancarono quasi completamente le precipitazioni, si seccarono persino le querce e non ci fu produzione neanche delle ghiande, nel nostro Molise morirono circa venticinquemila persone di fame.
Oltre a chiedere aiuti per le aziende in crisi, è bene attivarsi per far funzionare egregiamente i consorzi di bonifica e utilizzare al meglio le risorse idriche , prevenendo situazioni molto pericolose.
Il nostro territorio è ricco di acqua, ma va gestito a dovere .
Domenico Zeoli segretario regionale MAM