Sarei potuto rimanere in silenzio, sarebbe stato più semplice. Ma non mi appartiene. Mi sono sempre esposto in prima persona, mettendo la faccia sulle mie scelte e lo farò anche adesso. Ora che rabbia e rancore, per certi versi comprensibili, la stanno facendo da padrone seppure con toni e strumenti che non posso condividere. In ballo ci sono delle vite umane, ci sono delle storie personali. Nel caso specifico quelle di 18 anziani, asintomatici e che non necessitano di particolari cure, che certamente non hanno scelto di contrarre questo maledetto virus e che di certo non potevano essere abbandonati al proprio destino. Non potevano restare nella casa di riposo di Agnone e non potevano essere trasferiti al “Caracciolo”, struttura non idonea ad accoglierli in quanto sprovvista di locali sufficienti e adeguati per l’isolamento, dunque per il contenimento della malattia. Nel mondo intero si sta lottando con ogni mezzo per far fronte ad un’emergenza senza precedenti. Nella guerra al Coronavirus ognuno deve fare la sua parte, lo ripeto da settimane. Ed oggi l’ospedale SS. Rosario è chiamato a fare la sua, come stanno facendo tutti i nosocomi molisani. Verranno tempi migliori, ne sono certo, verrà il momento di guardare avanti con fiducia per tracciare il vero destino della struttura ospedaliera venafrana, lavoro, che come tutti sanno, sto portando avanti da quasi due anni, avvicinandomi sempre di più all’obiettivo. Ma non oggi. Oggi è tempo di mettersi al servizio di chi ne ha bisogno, di chi è più fragile, anteponendo alla rabbia sentimenti di solidarietà, amore, vicinanza e collaborazione, gli stessi che da sempre contraddistinguono i venafrani e i molisani tutti. Concentriamoci ora sulla gestione di questa emergenza con la massima serietà, pensiamo ad organizzare al meglio il nostro personale medico e paramedico e a creare condizioni di sicurezza per i pazienti, per i sanitari e per l’intera collettività. Avrei gradito, non lo nego, maggiore chiarezza nella divulgazione delle notizie alle popolazioni interessate. Personalmente non sapevo che il trasferimento dei pazienti da Agnone a Venafro sarebbe avvenuto nella serata di ieri, l’ho appreso dai social. Ho per questo manifestato il mio disappunto al Direttore Generale della Asrem, al quale ho chiesto spiegazioni e maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini.