Una situazione al limite di ogni regola. La ha raccontata il quotidiano Primo Piano Molise oggi in edicola.
Il cluster di Campobasso, originatosi a seguito dell’ormai celebre rito funebre del 30 aprile scorso al quale hanno preso parte numerosi esponenti della comunità rom, non si ferma nel territorio molisano ma si allunga nel vicino Abruzzo. Secondo quanto riferito dal giornale cartaceo una famiglia residente a Vasto, presente in quell’occasione a Campobasso, è risultata positiva. La madre è in malattie infettive, padre e bimba in isolamento. Una situazione di allarme, dunque, anche nella vicina Vasto. Secondo le prime informazioni la famiglia Rom residente a Vasto avrebbe dichiarato di aver partecipato al funerale che si è tenuto a Campobasso sia con le condoglianze a casa che con la tumulazione al cimitero.
Le domande da farsi sono ora queste: come hanno fatto a superare il confine regionale, violando le regole del Dpcm del 30 aprile e passare da Abruzzo e Molise per un rito funebre? Come mai la famiglia intera, proveniente da altra Regione, non è stata segnalata e multata? Le regole sono uguali per tutti in uno stato di diritto. Ora i contagiati vanno curati ma dopo occorrerebbe fare massima chiarezza sui fatti in oggetto.