La crisi alla Regione sembra tutt' altro che risolta. Da una parte i consiglieri regionali che chiedono la sostituzione di Marone assessore con Quintino Pallante.
Dall' altra i partiti che chiedono soltanto una rimodulazione delle deleghe e che ogni decisione sia rinviata all' autunno.
In mezzo a questo ci sta Toma che voleva invece risolvere tutto entro lunedì 20 luglio. Pare che non sarà possibile e si annuncia per questo un autunno molto più caldo di una tiepida estate.
D' altro canto ci ricordiamo le parole del consigliere Andrea Di Lucente nel consiglio regionale sulla sfiducia: quando Toma cadrà lo decideremo noi, con una nostra mozione di sfiducia.
Mozione che potrebbe essere presentata già in autunno se le cose andranno come vogliono i partiti. Che rilanciano: se verranno ascoltati i consiglieri potremmo non votare a novembre per la riconferma di Salvatore Micone alla presidenza del Consiglio.
Toma si ritrova quindi con il cerino in mano. Tentando di accontentare tutti potrebbe davvero scontentare tutti e andare a casa a metà legislatura. Proprio ora che aveva ottenuto l' ok del Governo alla gestione dei 39 milioni di euro per la gestione post sisma.