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Anche Marinelli è d'accordo sulla riunificazione tra Abruzzo e Molise

Majella Madre sottolinea le parole dell'assessore regionale

redazione
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AGNONE - Anche l'assessore Marinelli è d'accordo sulla riunificazione tra Abruzzo e Molise. Continua il botta e risposta tra Majella Madre e l'assessore regionale Marinelli. Dopo la pubblicazione, su queste colonne, della replica del politico agnonese, che non ha accettato di essere indicato come un "desaparecido" rispetto alla vertenza 'Caracciolo', il presidente onorario dell'associazione, Enzo Delli Quadri, risponde e sottolinea che anche l'assessore condivide la riunificazione con l'Abruzzo. Quello che segue il comunicato diramato alla stampa. "Che tristezza: ho chiamato il nostro Marinelli "a fiori" (la mia ironica provocazione, anche un po' forte, lo riconosco, era tesa ad ottenere rassicurazioni o risposte plausibili) e lui risponde "a picche" (fa offese larvate o sottintese oppure elude le mie osservazioni). Ma devo ammettere che non tutto è negativo, anzi; ma procediamo con ordine. Sono stato chiamato, da "Il Cittadino c'è, a partecipare alle manifestazioni pro-ospedale Caracciolo di Agnone ed ho risposto, anche finanziariamente, da cittadino molisano e agnonese indignato per come i politici avessero fatto incancrenire la sanità molisana e altomolisana, a tal punto, da prefigurare la chiusura dell'ospedale stesso. Sono stato anche chiamato a sostenere l'azione di una nuova associazione, Majella Madre, che si propone di operare perché Abruzzo e Molise tornino a formare una sola regione. Anche in questo caso ho risposto con slancio e disinteresse, considerato che questa nuova associazione riparte da dove lasciò la mia associazione del 1991, l'ARAM, che, volendo il rilancio dell'Alto Molise, chiedeva, già allora, che almeno questo territorio tornasse con l'Abruzzo. (In mancanza paventavo che avremmo assistito ad una desertificazione del territorio..... quello che, terribilmente, si sta verificando). Per quanto riguarda il primo caso, ho assistito a varie forme di strumentalizzazioni di quelle manifestazioni da parte di organismi politici. Ebbene, sono sempre stato convinto che quelle manifestazioni dovessero rimanere TERRITORIALI e non PARTITICHE; di conseguenza ho avuto scontri con chi voleva "impossessarsene" e incontri con coloro che risultavano assenti. Marinelli (egli o i suoi elettori o i suoi simpatizzanti o gli iscritti al PDL) erano oggetto dei miei incontri (telefonici o di persona), perché, chiarissimamente, non volevo (e non voglio) che le manifestazioni de "Il Cittadino c'è" avessero valenza partitica. Questo, dunque, era l'oggetto delle mie telefonate con Marinelli e con De Vita durante la quale mi son sentito dire: "Io sono una persona seria". Nella sua risposta Marinelli conferma sostanzialmente il contenuto della telefonata e, sinceramente, salvo personalizzazioni forzate, non si coglie quale differenza esista tra la mia versione dei fatti e la sua. Purtroppo però, a questo punto, la risposta di Marinelli diventa una risposta "a picche": Dapprima tergiversa sul termine "desaparecido". Quel termine era stato da me utilizzato in riferimento a quel che stava accadendo intorno al Caracciolo. Dopo l' 8 maggio scorso,avete sentito, per caso, una qualche dichiarazione di Marinelli sulla questione? Che so: "L'ospedale non si tocca, tutt'al più chiudiamo le commissioni extra della regione" oppure "La chiusura dell'ospedale mi addolora.. non posso più rimanere assessore in una regione che fa morire il mio territorio" oppure "La sanità va riorganizzata e il Caracciolo va chiuso, ma, pella majella, la legge sulla montagna va finanziata seriamente e fortemente per evitare la definitiva desertificazione del mio territorio" oppure " l'Alto Molise soffre oggi una enorme ingiustizia, come denunciato da 21 sindaci; deve avere contropartite serie, concrete e realizzabili in contemporanea con la chiusura dell'ospedale" oppure "chiedo scusa per avervi indotto a credere che tutto fosse a posto" ecc... ecc...Invece, niente, niente. Ecco perché desaparecido! Se mi sbaglio, chiedo scusa fin d'ora. Poi, Marinelli ci va giù pesante. Accosta il mio nome a colui che, oggi, nell'immaginario collettivo è un truffaldino. Accosta il mio nome a quello di Scaiola, addirittura come suo collaboratore (un po' di fango sui cittadini per bene non guasta mai). Una MENZOGNA infinita, perché: 1. non conosco Scaiola; 2. non conosco nessuno dei suoi collaboratori; 3. non ho mai frequentato nessuna sua iniziativa; 4. Non l'ho mai incrociato in vita mia, neanche casualmente, né per strada né per mari, né per monti. Niente di niente. Viceversa mi onoro di essere amico di Cicchitto e di conoscere Brunetta, Tremonti, Veltroni, Rutelli, Sacconi, Del Turco (a lui va tutta la mia stima e solidarietà, grande sindacalista, con me sempre molto corretto) e tanti altri. Dai loro collaboratori apprendo tutte le faccende e faccenduole della regione Molise; niente di segreto, intendiamoci, tutto alla luce del sole. Faccende che sono note a tutti coloro che seguono le vicende politiche. Vicende pare ignorate dai politici molisani per decisione spontanea (?) per strategia politica (?) per incompetenza (?) per ignavia (?) per conflitto di interesse (?). Ma come dicevo non tutto è negativo, anzi. Dapprima perché Marinelli mi chiama Signor Delli Quadri e di questo lo ringrazio, perché, di questi tempi, essere definiti Signori è un ottimo riconoscimento, visto la scarsità della specie. In secondo luogo Marinelli fa una ammissione mica male circa le enormi responsabilità politiche legate al modo improduttivo con cui è stata gestita l'autonomia istituzionale della regione Molise. Infatti afferma: "Non escludo che l'eventuale revisione dei confini regionali possa essere una seria e NECESSARIA prospettiva futura per il nostro territorio". Benvenuto, Signor Marinelli, nel Club dell'ARAM e di Majella Madre".
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