TORREBRUNA - A rilanciare l’allarme cinghiali anche nell’Alto Vastese è Nicola Petta, sindaco di Torrebruna e già assessore provinciale all’Ambiente con la giunta Coletti. Il primo cittadino denuncia il silenzio da parte di Provincia e Regione che, nonostante i suoi ripetuti appelli ad intervenire, continuano ad ignorare il problema.
«La presenza di cinghiali nelle zone dell’entroterra Vastese ha raggiunto proporzioni ragguardevoli, tali ormai da rappresentare un problema. Non parlo solo dei danni che gli ungulati provocano alle colture agricole, ma penso alla sicurezza e alla incolumità dei miei concittadini. Ho ricevuto diverse segnalazioni di avvistamenti di branchi di cinghiali addirittura dentro il paese. Siamo davvero arrivati ad un punto critico e questo perché né la Provincia né la Regione si decidono ad affrontare seriamente il problema». Al momento, infatti, l’unico fattore in grado di contenere il numero di cinghiali è la caccia. L’attività venatoria, però, è praticabile solo per pochi mesi all’anno. La Provincia e gli Ambiti territoriali di caccia hanno tenuto, in passato, dei corsi per selecontrollori, ma di fatto il tutto è rimasta lettera morta perché manca un censimento della popolazioni di cinghiali e di conseguenza è impossibile approntare un piano di abbattimenti mirati.