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Regione Molise, un costoso barcone che affonda

L'analisi impietosa di Majella Madre che spinge per tornare in Abruzzo

redazione
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AGNONE - Il popolo molisano annaspa, attanagliato dalla crisi, con decine di anziende (anche editoriali, ndr) che chiudono battenti, e la 'casta' continua a sperperare denaro pubblico. L'esempio delle auto blu, tre vetture con autista utilizzate da tre assessori provinciali per recarsi nello stesso posto, messo in luce in una denuncia pubblica del consigliere Sorbo, è lampante ed emblematico di un modo di fare inaccettabile. Proprio sulla gestione del denaro pubblico e sulla politica più in generale si sofferma il pensiero di Delli Quadri, presidente onorario di Majella Madre. "Come oramai è a tutti noto, la situazione molisana è letteralmente precipitata. Sul grande barcone-regione Molise o regione-barcone si rincorrono le voci più disparate, da quelle del nostromo: 'Comandante, il vento dei trasferimenti statali non soffia più come prima, rischiamo di star fermi e in difesa mentre la tempesta si avvicina', a quella che proviene da sottocoperta: 'Comandante, le risorse stanno esurendosi, ne abbiamo per noi, ma per chi ci aspetta a casa (i molisani) resta niente'; a quella dei marinai: 'Comandante, mi riduco lo stipendio'; 'Comandante taglio mezza auto blu'; 'Comandante, le indennità possiamo limarle' e così via in un crescendo di proposte senza costrutto organico e senza convincenti ricadute sulla situazione dei molisani. E' tutto un gran bailamme e in questo bailamme c'è chi prefigura una nuova classe politica rinnovata, con Iorio, Ruta, Romano e Di Pietro, al quale viene consigliato, stante la sua posizione di forte contrasto con il governo nazionale, di non esporsi in prima persona e di farsi rappresentare dal suo amico (cosi' viene definito) Iorio. C'è da ripetere: che tristezza. Per fortuna, esistono ancora persone come Petraroia (PD) e Tagliente (PDL) che, fuori dal gretto schematismo partitico, sanno guardare oltre gli interessi di bottega e sanno anche prefigurare una regione con confini aperti e allargati che consentano un flusso di aria fresca e di idee nuove. Sono convinto che la pensano come loro tanti altri personaggi della vita politica molisana; tardano solo a farsi vivi. Lo facciano quanto prima per il bene loro e di tutti i molisani. Il sistema economico molisano è oramai in ginocchio; l'apparato burocratico è pesantissimo, la spesa è fuori controllo, i nuclei industriali sono in difficoltà, da Pozzilli che non c'è più a Bojano in pericolo fino a Termoli a rischio; l'Alto Molise è in avanzato stato di desertificazione".
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