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"Macroregione Adriatica, Telemolise scopre l'acqua calda"

Intervento di Sergio Sammartino, presidente dell'associazione Majella - Madre

redazione
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Telemolise si aggiunge ai rinomati scopritori dell’acqua calda parlando dell’ultima presa dei posizione del Senatore Di Giacomo.
Ci si informa che il suddetto, folgorato sulla via di Damasco, oggi propugna la macroregione adriatica (Marche-Abruzzo-Molise) “piuttosto che legarci a realtà come il Sannio o la Daunia che porterebbero il Molise verso un’ ulteriore meridionalizzazione”.
La famosa emittente chiosa: “Il progetto fu già della Fondazione Agnelli ed oggi lo rilancia Di Giacomo”. All’anima dell’attenzione ai movimenti e alle idee politiche! Sveglia, Telemolise!
Questa idea l’ha “rilanciata” il sottoscritto, con le stesse parole che ora usa il mio ex compagno di partito Di Giacomo, in una intervista a Maurizio D’Ottavio su  Nuovo Molise Oggi dell’Aprile 2010; ad essa fece subito eco il Consigliere Regionale Michele Petraroia, mostrando rara intelligenza ed onestà politica, con commovente disponibilità a mettere a rischio i propri stessi successi personali.
Fu poi fondata l’Associazione Majella Madre – contro la quale il Senatore Di Giacomo si schierò violentemente in un convegno di fine agosto 2010 – che va predicando questa idea ovunque le è concesso incessantemente da due anni.
A sostegno della stessa idea è nato poi il Movimento Nuova Regione, che pochi mesi fa uscì con un comunicato firmato dall’ex Deputato Riccio, dall’allora segretario del Nuovo PSI Oreste Campopiano, e dal Consigliere Comunale Lorenzo Coia.
Ma c’è di più: di fronte a questa ipotesi si è sempre mostrato possibilista un politico navigato come Quintino Pallante e la propugna a spada tratta il Consigliere Regionale Di Pietro.
E, quale coronamento dell’edificio, aggiungiamo che quanto sia stato rischioso e negativo isolare il Molise con la secessione del 1963, risulta da tutti gli studi di Luigi Picardi, l’unico storico molisano del dopoguerra cui possa attribuirsi una statura intellettuale di livello nazionale. Egli espresse i primi dubbi già nel ’64, con incredibile lungimiranza. E i suoi ultimi lavori – ospitati su riviste culturali di livello quali “Studium”  - fanno il punto della situazione, dimostrando come quei suoi timori si siano puntualmente avverati.
Siamo contentissimi della conversione di Di Giacomo, siamo pronti a sostenerlo con tutte le forze fino a che resterà coerente. Ma ci si risparmi la ridicolaggine di considerarlo il fondatore di un’idea che solo ora egli si decide ad accettare, avendo – finalmente! – compreso ciò che noi diciamo da un pezzo: che la nuova situazione europea ed italiana non permette ad una regione piccola come il Molise di far funzionare i servizi essenziali (come sanità e scuola), essendo essa priva delle possibilità di raggiungere le ormai famose “economie di scala”.

Sergio Sammartino
Presidente dell’Associazione Majella Madre
per l’Unità dell’Abruzzo Molise

 

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