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Abruzzo e Molise insieme, dice NO solo chi difende le poltrone

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AGNONE - Con un pò di ritardo è iniziata l'incontro che ha visto dibattere Giuseppe Tagliente, esponente abruzzese del PdL e Michele Petraroia, Pd, riguardo l'attuale questione del riordino delle regioni e l'eliminazione di alcune province. Almosava, che si occupa da tempo della ricongiunzione di territori sanniti divisi negli anni 90 in quattro province e due regioni, ha voluto quindi creare un tavolo di confronto che permettesse alle parti di dire la propria.
A tal proposito, per mediare la conversazione, è stato invitato Francesco Salvatore, cultore sannita nonché professore associato della Concordia University di Montreal.
Dopo un breve riepilogo ad opera di Enzo Delli Quadri, fondatore dell'associazione, che ha spiegato le motivazioni dell'associazione e i risultati finora ottenuti il dibattito è entrato nel vivo.
Primo tra tutti a commentare è stato il professor Salvatore che ha chiarito: "Nella mia esperienza e nei miei studi, avvenuti durante tutti questi anni ho capito che, a livello popolare, la secessione molisana dall'Abruzzo non è mai stata sentita come una separazione utile. Al giorno d'oggi appare quasi chiaro che la necessità di questa separazione fu avvertita solo in alto, per così dire, a Roma.
Petraroia, dopo aver ringraziato per l'invito, ha spiegato di aver già varato una proposta che veda la formazione di una macro-regione adriatica tra Abruzzo, Molise e Marche grazie alla quale con il passare del tempo si potranno ottenere dei fondi maggiori direttamente dall'Unione Europea. Una fusione che preparerà le tre regioni a modifiche di ogni sorta rendendole competitive.
Infine nel suo intervento Tagliente ha sentenziato "da anni l'argomento della riorganizzazione territoriale è nelle aule del parlamento e tra i banchi del senato ecc. ma ciò che finora ho visto sono state scelte fatte sull'onda del momento, con impellenza e in risposta all'emergenza."
Appare quindi chiaro ai nostri occhi che la realtà della fusione è prossima e che ad ostacolarla sono solo i politici attaccati alle loro poltrone e il campanilismo che purtroppo domina ancora.

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