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Switch off: dall’analogico allo schermo nero

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AGNONE - C’era una volta la televisione analogica, un sistema semplice e non troppo difficile da usare che accontentava la maggior parte degli utenti mentre, per coloro i quali avessero voluto un’offerta più ricercata, esistevano servizi privati come dei contratti con televisioni satellitari.
Dopo anni di regno incontaminato, il trono dell’analogico fu usurpato dalla televisione digitale che vantava una variegata offerta per tutti i gusti.
L’analogico perse il suo dominio e così iniziò un lento passaggio a questo nuovo sistema che costrinse tutta la popolazione italiana ad attrezzarsi per poter ricevere il nuovo segnale.
Antennisti, elettricisti e commercianti spiegavano agli incuriositi clienti che, il passaggio a questa nuova tecnologia, non avrebbe portato con sé particolari disagi e “dopo un primo periodo di assestamento la tv si sarebbe vista addirittura meglio di prima”.
Purtroppo questa favola non ha il lieto fine. Infatti oggi, a circa tre mesi dal passaggio, i problemi con la tv digitale abbondano. In strada apprendiamo che tutti, giovani e anziani, hanno fatto numerosi tentatvi: comprare un decoder più costoso, chiamare l’antennista, sostituire la vecchia tv con una a decoder integrato e, tuttavia, al problema finora non c’è soluzione.
“Ci sono giorni in cui l’immagine è nitida, altri in cui improvvisamente si fa frammentata, appaiono delle strisce verdi e poi il segnale va definitivamente via per minuti” spiega un ragazzo al suo vicino di casa.
Il problema dunque è comune tant’è che il senatore Ulisse Di Giacomo, fanno sapere dall’ansa, ha definito lo switch off in molise “un colossale fallimento”. Nel comunicato pubblicato sull’agenzia di stampa il senatore PdL infatti spiega di una perdita di segnale su tutta la fascia costiera molisana, circa la metà della popolazione della regione. Sebbene il senatore probabilmente ignori che il problema è presente anche in Alto Molise, dove sia in campagna che in paese la ricezione non è delle migliori, i cittadini continuano a sperare che, prima o poi, sentiranno di pagare il canone tv per giusti motivi.
A noi, intanto, non resta che qualcuno aiuti il Molise a concludere la sua favola con un “E da quel giorno videro la tv felici e contenti.”

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