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Sanità, tagliato anche il servizio di raccolta sangue

La sezione Avis di Agnone denuncia l'ennesimo "scippo"

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AGNONE – Dopo avergli ‘scippato’ l’ospedale gli tolgono pure il sangue. L’anticipazione fatta dalla Chiesa in merito all’attuazione della "dolce eutanasia" per ciò che concerne la struttura sanitaria, trova ulteriore conferma negli ultimi accadimenti. Infatti dopo che la sub commissario alla Sanità, Isabella Mastrobuono e il commissario, Michele Iorio, hanno scritto che nei paesi a cavallo tra l’alto Molise e l’Abruzzo non si nascerà più, dal prossimo primo maggio non si potrà nemmeno donare il sangue. "Infatti – conferma in un manifesto la sezione intercomunale Avis di Agnone, nata 25 anni fa e che vanta 540 donatori, tra cui moltissimi abruzzesi – l’Asrem ha sospeso temporaneamente l’attività di raccolta sangue". Il tutto - a quanto pare – riconducibile alla sospensione del pagamento dell’attività Alpi (attività libero professionale intramuraria) svolta fino ad oggi dal personale medico del laboratorio Analisi. "Ciò creerà un notevole stato di disagio e precarietà – rimarca il direttivo dell’Avis Agnone – perché non sarà utilizzato, come prima, un notevole patrimonio di donatori che garantiscono l’autosufficenza e la sicurezza del sangue, in quanto sarà estremamente disagevole recarsi periodicamente a donare presso l’ospedale di Isernia". Nel frattempo molti donatori altomolisani tramite il nostro quotidiano on line minacciano, che se il servizio non dovesse essere ripristinato ad Agnone si recheranno a donare il sangue nei limitrofi comuni abruzzesi. A questo punto sottolinea l’Avis Agnone, presieduta da Nicolino Capparozza "diventerà vano tutto il lavoro fatto dall’associazione per creare, mantenere e far crescere un gruppo di donatori che oggi rischia di disgregarsi; si corre il rischio –prosegue - di tornare alle donazioni occasionali che non danno certamente la sicurezza delle donazioni periodiche". Così l’Avis Agnone, che in Molise rappresenta la più grande sezione esistente (fatta la proporzione donatori – residenti), chiede con forza "alle autorità competenti di impegnarsi al massimo per far sì che le donazioni di sangue possano continuare ad effettuarsi presso il centro di raccolta dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone". Al contrario avverte il presidente dell’Avis Agnone, Capparozza "se l’apparato burocratico regionale non riesce a valutare il vero valore umano e sanitario di quanto svolto fino ad oggi, non ci resta altro che spostare tutta l’associazione Avis nell’ambito della Regione Abruzzo dove ci aspettano a braccia aperte". Nel frattempo per mercoledì 5 maggio l’Avis Agnone ha convocato a partire dalle ore 17 un consiglio straordinario per discutere della problematica. Inoltre – da fonti attendibili – nei prossimo giorni ci sarà un faccia a faccia in Regione tra l’assessore alla Sanità Passarelli e il responsabile del laboratorio Analisi di Agnone. Ma oggi la notizia è un’altra: e cioè che dal primo maggio ad Agnone non si potrà più donare il sangue… La dolce eutanasia è in atto.
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