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Ospedale di Agnone, l'Articolo 32: "Continueremo la nostra battaglia"

Sammartino e Di Nucci insistono: "Il Caracciolo va catalogato come struttura di montagna"

redazione
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AGNONE. Non molliamo di un niente la battaglia intrapresa a salvaguardia della sanità altomolisana. E' in sintesi il contenuto del documento a firma di Armando Sammartino e Franco Di Nucci, componenti dell'Articolo 32, il Comitato, che a differenza della classe politica, tramite una sentenza del Tar è riuscito a bloccare i tagli all'ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone. 

 

"Ci sono, e ci sono sempre stati, mille dettagli nella vicenda della Sanità molisana - scrivono Sammartino e Di Nucci -. Abbiamo sempre tenuto alta l'attenzione per capire ogni piccolo movimento; dalle delibere del Consiglio Regionale ai Decreti Commissariali, dai decreti dell'ASREM agli articoli di giornale. Anche i risultati ottenuti sembrano aver dato speranza e futuro all’ospedale San Francesco Caracciolo, e con lui all'intera comunità.

 

 

In particolare il decreto commissariale 84/2011 (firmato dal Commissario e dal Presidente della Giunta Regionale) va nella direzione giusta così come gli impegni e gli sforzi dell'Assessore Di Sandro.
Un piccolo ospedale di montagna come dettagliatamente previsto nella bozza preparata dall'infaticabile Don Francesco Martino.
Un piccolo ospedale di montagna che assicuri a chi vive il territorio il diritto alla tutela della salute. Nulla di più.
Ci auguriamo di cuore che tutto quanto rimanga così.
Il consiglio regionale - proseguono - si batta perchè le decisioni siano prese a livello locale anche alla luce dell'ottimo lavoro fatto dalla quarta commissione. E soprattutto ci auguriamo che nessuno, neanche i tecnici  romani, in nome del risparmio, si arroghi il diritto di decretare la morte di un intero territorio.
Gli sprechi, e lo stiamo vedendo con molta chiarezza a ogni scandalo, a ogni telegiornale, ogni giorno, sono altrove.
Da parte nostra assicuriamo il massimo impegno e collaborazione per ottenere risultati positivi.
Fino a questo momento nessuna decisione definitiva è stata presa e l’ospedale continua, anche grazie all’impegno del personale che vi opera, che non ci stancheremo mai di ringraziare per il suo alto senso del dovere e dell’attaccamento alla propria gente, a svolgere il suo ruolo di presidio per tutta l’area interna abbruzzese e molisana.
Siamo sicuri - sottolineano - che gli sforzi di tutti quelli che sono a vario titolo impegnati nella difesa della Sanità nel nostro territorio saranno premiati e verrà riconosciuto il loro alto valore civico.
I nostri avvocati - concludono - sono impegnati in un lavoro di approfondimento e di analisi delle problematice e sono a disposizione di chiunque voglia affermare i diritti sacrosanti delle nostre identità regionali e locali". 

 

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