L’Università delle Generazioni di Agnone, tramite il suo responsabile Domenico Lanciano, propone al neo-sindaco di Isernia, ing. Pietro Castrataro, di far diventare “capitale degli intellettuali” la città che ha appena cominciato ad amministrare. E lo fa con una lettera raccomandata spedita pure al neo-assessore alla cultura Luca De Martino e al direttore della Biblioteca Comunale, Vittorio Venditti.
In che consiste l’originale proposta? Innanzi tutto nella realizzazione di un apposito “Biblio-Museo dell’Intellettuale” che ha come base una speciale donazione, cui se ne possono aggiungere tante altre. Poi nell’organizzazione del “Festival degli Intellettuali” che potrebbe svilupparsi in numerosi eventi distribuiti lungo tutto l’arco dell’anno, ottimizzando pure l’utilizzo dell’Auditorium e di altre “location”, non ultimo pure il Museo Nazionale del Paleolitico (da cui forse parte la cognizione intellettiva). Tutto ciò potrebbe avere un risvolto industriale e produttivo, specialmente in àmbito editoriale e divulgativo, oltre ad una grande visibilità internazionale dell’intera regione e alle interconnessioni culturali e turistiche.
Tale Festival potrebbe essere intitolato o dedicato a Sabino d’Acunto, ex sindaco della ricostruzione postbellica di Isernia negli anni Cinquanta nonché poeta, scrittore e soprattutto conoscitore diretto dei più grandi intellettuali italiani ed esteri del Novecento, pure amico personale con alcuni di loro. Un vero intellettuale a 360 gradi, cui (proprio per interessamento dell’Università delle Generazioni) l’Archivio di Stato di Isernia ha dedicato un salone già quando il Maestro era ancora in vita (onòre e soddisfazione che non capitano certo a molti, dal momento che le intitolazioni avvengono a decesso avvenuto da anni)!
Da millenni esiste un dibattito sul ruolo, sui compiti e sulla missione dell’intellettuale nella società di appartenenza o anche oltre. Ebbene, in Isernia potrebbero essere tirate le fila di tale discorso che interessa tutti i popoli, sotto ogni cielo e in ogni tempo. Quindi, l’auspicabile “Festival degli Intellettuali” di Isernia potrebbe avere (e sicuramente avrà) una dimensione internazionale, interdisciplinare, multimediale (come ad esempio una rassegna cinematografica e/o teatrale sul tema). Sarebbe pure il caso di pensare ad una Mostra-Mercato del Libro e della comunicazione sociale e quanto altro possa contribuire a chiarire e rafforzare la presenza degli intellettuali in ogni àmbito sociale, come ad esempio giornalisti, insegnanti, artisti, clero, ordini professionali, persino agricoltori e amministratori territoriali.
Gli intellettuali (specialmente quelli esuli o addirittura derisi) non hanno ancora una loro casa. Isernia potrebbe essere non solo la loro casa, ma addirittura la loro città! Ma Domenico Lanciano si spinge oltre, al limite del sogno: << Se l’iniziativa avrà successo, e ne avrebbe tutte le premesse, sarà tutta la regione Molise a poter diventare “la regione o la terra degli intellettuali” con il concorso di tutti i Comuni. Ciò darà un piccolo contributo pure per contrastare il devastante spopolamento dei nostri borghi. Però ci vuole un forte impegno territoriale e almeno un pizzico di fede e molta lungimiranza! >>