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Piccoli Comuni, il Governo li vuole cancellare

Domani incontro a Capracotta con i sindaci dell'altissimo Molise per fare una disamina sulla spending review

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CAPRACOTTA. Le ultime innovazioni introdotte dalla spending revieus incidono in maniera significativa sul futuro dei piccoli Comuni, per tale motivo in qualità di Sindaco di un piccolo Comune, ho ritenuto opportuno convocare un incontro con gli altri amministratori dell’altissimo molisane per iniziare un percorse unitario che spero ci porterà a prendere decisioni condivise nell’interesse delle singole amministrazioni e delle comunità amministrate.

Le decisioni da prendere sono molto importanti, i piccoli Comuni (intesi con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti) devono entro il prossimo 31 dicembre 2013 decidere se unirsi in Unione dei Comuni oppure seguire la strada delle convenzioni. In questa seconda ipotesi si dovrebbero  convenzionare per almeno tre funzioni fondamentali attualmente gestite dai Comuni, per le altre funzioni il termine per la stipula delle convenzioni è fissato al 31 dicembre 2014.
Problematiche che si rifletteranno sulla gestione futuri dei servizi che le amministrazioni erogano ai cittadini. L’Unione dei Comuni, che potrebbe sembrare la strada migliore da seguire, comporta diverse problematiche legate alla perdita della autonomia per le piccole realtà, a partire dalla autonomia finanziaria a quella di stazione appaltante e ridurrebbe l’Ente locale a semplice rappresentanza della Istituzione Locale.
Diversamente, resta la strada della convenzione tra i Comuni. Questa al momento appare la strada più praticabile, anche alla luce delle esperienze già consolidate in diversi Comuni, dove le convenzioni per alcuni servizi sono già una realtà. Basti pensare alle convenzioni per le segreterie comunali o a quelle per gli uffici tecnici e finanziari.


Su questi argomenti ci incontreremo nella mattinata di sabato 29 settembre. L’obiettivo è quello di  giungere ad una intesa quanto più condivisa e far sentire la nostra voce nelle stanze della politica regionale e non farci calare dall’alto decisioni senza il coinvolgimento delle amministrazioni locali. Il tutto in un particolare momento di riprogrammazione e riassetto istituzionale regionale conseguente alla soppressione della provincia.
Sono stato sempre favorevole all’abolizione totale di tutte le province, ma le scelte governative di colpire sempre i più deboli, non le condivido in nessun modo.  Ritengono che la strada intrapresa per la provincia di Isernia sia una delle peggiori iatture che ha colpito negli ultimi anni il nostro territorio, uno tsunami che lascerà sul campo una economia distrutta e un pauroso spopolamento della città di Isernia. Anche di questo parleremo nell’incontro programmato con gli altri Sindaci nella speranza di giungere ad una azione comune e dare nostri suggerimenti per un riassetto istituzionale complessivo che salvaguardi la nostra già precaria economia provinciale e l’autonomia dei piccoli Comuni.

 

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