CAMPOBASSO - «Le province molisane sono inutili? Falso! In Molise la sanità è tutta uno spreco? Falso!». Due settimane di spot, affidati a Telemolise, Teleregione, Teleisernia, Teletrigno. La Regione Molise non ci sta alle ipotesi di tagli e interventi del governo Monti e passa al contrattacco. Piccate repliche in una campagna di comunicazione istituzionale. Peccato che siano state scelte solo tv locali e peccato che i giorni della diffusione siano stati quelli compresi dal Ferragosto agli inizi di settembre. Insomma, le risposte della giunta presieduta da Michele Iorio non le hanno viste in molti.
In compenso, la delibera della giunta approvata l’otto agosto stanziava 150mila euro, Iva inclusa, che si sono divisi le televisioni locali.
Altre spese alla Regione Molise. Diverse classifiche, pubblicate da più giornali, relegano questo territorio di 135mila abitanti agli ultimi posti per capacità di spesa su progetti, indicandolo come esempio di sprechi. Nel 2012, la Regione Molise avrebbe approvato solo 20 leggi, spendendo ben 44,1 milioni di euro per il suo funzionamento che significano 4413 euro ogni 100 abitanti. E ancora: al presidente della giunta Michele Iorio, ora al terzo mandato che per durata lo affianca in Italia solo al lombardo Roberto Formigoni, viene assicurata un’indennità di 11125 euro. Più del presidente del Piemonte e appena 600 euro in meno di Renata Polverini.
«Ogni giornale sforna i suoi dati - dice l’assessore regionale alla programmazione Gianfranco Vitagliano - Seguo il bilancio del Molise dal 2003, non si possono fornire dati disaggregati tra loro, tra Regioni che hanno parametri e voci di stipendi diversi, leggi differenti sulle indennità . È contrario ad ogni regola di statistica».
Un territorio esteso quasi quanto la Basilicata, con la maggioranza dei comuni di poche centinaia di abitanti, il Molise ha un consiglio regionale con ben 17 gruppi, che ricevono poco più di quattromila euro per ogni componente. Inutile dire che la proliferazione è dovuta a travasi e mutamenti di idee, con gruppi anche di un solo componente. Ma vanto del Molise è di aver anticipato i provvedimenti nazionali, riducendo, lunedì scorso, per legge i consiglieri da trenta a venti e gli assessori da sei a quattro.
«Il problema vero sono certi sprechi su spese e settore delicati, come la sanità e i trasporti - dice Paolo Frattura, che fu sfidante di Iorio alla presidenza nelle elezioni di un anno fa - Le partecipate sono poi una quarantina, anche non strategiche per un ente pubblico. Le risorse Fas sono bloccate per il disavanzo sanitario. Va detto, però, che non si possono calcolare spese in relazione al numero di abitanti».
Negli ultimi undici anni, la Regione ha incrementato le spese correnti dell’81 per cento, gli affitti (tutte le sedi degli assessorati non sono di proprietà ) del 57 per cento, le consulenze dell’82 per cento. E ci sono poi le vicende che hanno attirato l’attenzione della Corte dei conti e della Procura di Campobasso. Come l’aumento per legge dei comuni terremotati nel 2002 da 14 a 87, includendo tutta la provincia di Campobasso. Morale della favola: al presidente-commissario Iorio viene contestato dalla Corte dei conti un danno erariale di 158 milioni.
Il presidente, che rischia la poltrona se il Consiglio di Stato il 16 ottobre confermerà la sentenza del Tar che ha annullato i risultati elettorali del 2011, è stato commissario per il terremoto e per il disavanzo sanitario. «Come se a Dracula si dicesse di vigilare sul pronto soccorso», ha sempre ironizzato il molisano Antonio Di Pietro. Sulla voragine sanitaria, in una regione dove curarsi costa 2054 euro ad abitante rispetto alla media nazionale di 1851 euro, il governo Monti ha nominato un commissario ad acta, che vigila sul commissario Iorio.
Ma anche le partecipate mangiano soldi: c’è la crisi dello Zuccherificio del Molise a Termoli e quella della Solagridal che si occupa di ciclo di allevamento, macellazione e vendita polli a Boiano. La Regione ne è socia, come della Molise acque che si occupa delle risorse idriche. A fine anno scorso, pensarono di organizzare un bel pranzo per 95 dipendenti in un ristorante sul mare a Termoli. Costo cento euro a persona, per un totale di poco meno di novemila euro.
«Non ci sto al fuoco di fila - dice l’assessore Vitagliano - Siamo l’unica Regione ad aver da subito abolito i vitalizi per i consiglieri e nessuno lo dice».
Ma sul Molise, dove un dipendente regionale costa 178 euro ad abitante e dove sono iscritte alla Camera di commercio 35mila imprese medio-piccole, i riflettori sono ormai accesi. «È un problema politico, di servizi da assicurare e di struttura territoriale ostica», dice il leader d’opposizione Paolo Frattura. Eppure, tutti qui si aspettano nuovi tagli da Roma. A cominciare dall’abolizione della provincia di Isernia. Si vedrà .