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Evitare le morti in estrema solitudine degli anziani. L' Università delle generazioni invia una lettera al Papa, all'Anci, alla Protezione Civile

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L’Università delle Generazioni chiede a Sua Santità Papa Francesco di far compilare nelle parrocchie un censimento degli anziani e delle persone che vivono da troppo sole affinché se ne possa realizzare un utile monitoraggio di solidarietà, pure in collaborazione con l’ANCI (Associazione nazionale dei comuni italiani) e la Protezione Civile ma anche tante altre associazioni sensibili al problema (come i boy-scouts), anche per evitare, tra l’altro, che si trovino persone morte dopo tanto tempo, come è successo recentemente a Como. Cosa questa assai straziante quanto vergognosa per un qualsiasi popolo che voglia essere e sentirsi veramente “civile” e, nel caso italiano, soprattutto “cristiano”.

Tra i tanti motivi per cui è nata l’associazione culturale “Università delle Generazioni” in Agnone del Molise nell’ottobre 1993 c’è proprio questo delle morti in estrema solitudine di persone che, specialmente anziani, poi vengono ritrovate dopo molto tempo, a volte pure anni, come, appunto, è avvenuto giorni fa per la povera signora Marinella Beretta di appena 70 anni in una villetta nel territorio del comune di Como. E come purtroppo avviene spesso nelle città, ma adesso pure nei borghi spopolati.

Tra le tante iniziative che si potrebbero realizzare in tale monitoraggio o attenzione di solidarietà, potrebbe essere esserci la “telefonata quotidiana” del buongiorno e/o della buonanotte effettuata da appositi gruppi parrocchiali o anche comunali o di quartiere per essere così sicuri che le persone sole, specialmente anziane, stiano bene. E’ questo un utile servizio che in Agnone del Molise si è fatto, per un certo periodo, nel 1995 con la collaborazione del sacerdote cappuccino fra’ Celestino Ciricillo, purtroppo poco prima che questi tornasse alla Casa del Padre per una malattia contratta in terra di missione in Africa centrale. Certo, tale solidarietà ha bisogno di un’accurata supervisione per evitare abusi.

Altra utile accortezza potrebbe essere l’operazione sociale “adotta un nonno” una usanza solidale che ci proviene dalla civiltà contadina-artigiana dei borghi che adesso la società industriale e globalizzata sta svuotando sempre di più con uno spopolamento tanto esasperato da uccidere anche moralmente persone e fisicamente i territori. E’ necessario ripensare il modello di sviluppo della società globale e, soprattutto, il ruolo dinamico delle religioni, delle istituzioni civili e della cultura anche laica che non sempre privilegiano o hanno al centro del loro interesse il benessere delle persone, specialmente di quelle più deboli. Troppe morti occulte ci condannano. Urge un nuovo umanesimo, davvero efficace e non più declamato in ogni forma e circostanza, senza produrre quei benefici per cui è vocato da sempre.

L’Università delle Generazioni da quasi 30 anni periodicamente si pone a promemoria di tali esigenze e, in particolare, insiste e sollecita sulla necessità di monitorare quotidianamente le persone più anziane e completamente sole per un minimo di conforto e di solidarietà e per evitare pure i tragici esempi di persone che vengono trovate defunte dopo tanto tempo, come ad esempio l’anziano di Sesto San Giovanni rinvenuto dopo oltre un anno dal decesso e tanti altri strazianti esempi che ci pongono seri problemi di coscienza cristiana e civile. – stop -

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