L' Associazione Aned Molise a tutela dei pazienti dializzati rappresenta la situazione della carenza organica presso l'ospedale San Francesco Caracciolo e scrive alle autorità preposte che a causa della carenza infermieristica si riscontrano lamentele da parte di pazienti originari di Poggio Sannita e Villacanale , che non possono dializzare presso il Centro di Agnone per le vacanze estive.
Di seguito:
Stimatissimi, questa Associazione, che tutela gli emodializzati di Abruzzo e Molise, dopo essere intervenuta ufficialmente il 9 dicembre presso le SS. LL. a favore dei dializzati locali, i quali rimangono molto preoccupati, ma anche molto indignati, per tutti i problemi che devono affrontare quotidianamente per garantirsi un trattamento emodialitico tranquillo e sicuro in area disagiata come la loro, e ringraziando le SS.LL. per il primo potenziamento dell’organico, che ha visto, intorno al 20 maggio 2022 l’arrivo della 4 a unità infermieristica, ha ricevuto ufficialmente le proteste indignate di n. 3 pazienti e familiari originari di Poggio Sannita e di Villacanale, e una segnalazione da parte di una paziente originaria di Agnone, ma residenti nel Lazio, che non possono dializzare presso il Centro di Agnone per le vacanze estive.
Ricordando comunque che il Decreto del Ministero della Sanità del 13 settembre 1988 riguardante la "Determinazione degli standard del personale ospedaliero", in G.U. 225 del 24 settembre 1988, all'art. 3, comma 5, prevede ESPLICITAMENTE per l’ambulatorio emodialitico un contingente per n. 8 posti letto tecnici occupati a seduta per doppio turno giornaliero n. 1 unità di personale medico e n. 8 unità infermieristiche, IL CHE SIGNIFICA PER OGNI SINGOLO TURNO GIORNALIERO LA PRESENZA IN SERVIZIO DI N.5 UNITA’ INFERMIERISTICHE per gli 11 posti letto presenti nella struttura, se ne deduce che il contingente attuale di n. 4 infermieri, considerate le linee SIM, assicura la possibilità dell’utilizzo di tutti gli 11 posti letto disponibili nel centro. Esortiamo in primis a ripristinare l’intero organico di n. 5 infermieri e un medico per il Centro Dialisi di Agnone, onde porlo in sicurezza e dar ad esso stabilità . Ma, per tale motivo consideriamo assurde le giustificazioni addotte dal Dott. Ettore Mastrangelo e dall’equipe infermieristica di non accogliere i dializzati estivi originari della zona nella struttura di Agnone, in quanto, teoricamente, essendo i pazienti locali in trattamento emodialitico 14, ne potrebbero essere accolti ben 8, con mobilità attiva per le casse regionali, senza aggravio di spesa
. La motivazione addotta è che la nuova unità infermieristica non è pronta per gestire i pazienti in trattamento emodialitico, ma essa è arrivata dal 20 maggio, e a noi risulta che, a causa Covid, essa è rimasta sola fino a metà giugno per gestire, insieme ad una sola altra infermiera specializzata, i 14 pazienti di tale centro in emergenza. Se in emergenza ciò è stato possibile, e pare non si siano verificati incidenti, viene il dubbio che la motivazione non regga con il contingente di n. 4 unità infermieristiche al completo. Per questo motivo chiediamo alle SS.LL. di intervenire presso il responsabile del Centro Dialisi di Agnone di intervenire per farlo recedere da tale immotivata e non fondata decisione, che non trova alcun appiglio normativo e di fatto, ed in caso avviare un’ispezione ufficiale presso tale Centro. Ricordiamo, poi, che questa Associazione, lo scorso anno ha ricevuto le lamentele giunte da parte di almeno 7 pazienti, originari dei comuni e frazioni afferenti al centro dialisi di Agnone, e residenti in altre Regioni o all’Estero (che quando usufruiscono per le prestazioni emodialitiche di tale centro di Agnone generano MOBILITA’ATTIVA per Asrem), che usano recarsi in tale zona nei periodi di vacanze, a cui, a seguito dell’allora carenza infermieristica, veniva negata loro la possibilità di ritornare nei loro borghi di origine in quanto, pur essendoci ulteriori n. 3/4 posti letto tecnici disponibili, mancava il personale necessario per la garanzia del servizio.
Nel mese di luglio/agosto 2021 ASREM tamponò questa emergenza con un provvedimento provvisorio, ma oggi, vista la situazione, è importante assumere un provvedimento definitivo che ripristini l’organicodi n. 5 unità infermieristiche e una unità OSS, in modo da mettere per sempre in sicurezza il centro e chiudere tutte queste questioni una volta per tutte. Dall’ascolto dei pazienti della zona, emerge una generale stanchezza e disillusione verso il servizio pubblico, tanto che ci vediamo costretti a segnalare ad ASREM che se tale servizio fondamentale salvavita l’azienda non può più gestirlo in loco– ma non è questo il caso – per mancanza di personale o per problemi generati dai sanitari di qualsiasi tipo (legale, organizzativo, ecc..) se non sia il caso di chiuderlo trasferendo il personale dove serve e affidare la struttura di Agnone ad un CENTRO PRIVATO CONVENZIONATO, che almeno non fa problemi ad accogliere tutti. Distinti saluti"