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CGIL aderisce alla manifestazione "Fridays For Future": per un diverso modello di sviluppo, per un’altra idea di società

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Il 23 settembre con Fridays For Future: per un diverso modello di sviluppo, per un’altra idea di società Le morti sul lavoro e i disastri ambientali non sono eventi scollegati. È un intero modello sociale che va cambiato, rimettendo al centro le persone e non i profitti Il movimento dei #FFF il Global Climate Strike ha indetto, per la giornata di Venerdì 23 settembre, una mobilitazione per la giustizia climatica e sociale, la pace, la piena e buona occupazione.

 La CGIL sostiene come sempre questa iniziativa, poiché si pone in continuità con uno tra i temi che caratterizzano la nostra azione: trasformare l’attuale modello sociale ed economico che è incompatibile con la sopravvivenza della specie umana, riconoscendo l’urgenza di scelte determinate da parte di tutti i governi per affrontare l’emergenza climatica. In tale occasione la FLC CGIL ha indetto uno sciopero che coinvolge tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici del comparto istruzione e ricerca (scuola, università, EPR, AFAM). Il mondo della conoscenza può dare un apporto insostituibile proprio perchè la ricerca, la formazione delle giovani generazioni sui temi ambientali, l’apprendimento di stili di vita rispettosi dei limiti imposti dalla natura, sono tutte direttrici da seguire, da un lato, per evitare il collasso del nostro ecosistema e dall’altro per spingere i governi a fare grandi investimenti finalizzati alla transizione ecologica, rispettosa dei principi di giustizia sociale, ambientale e climatica

. La data di questa giornata si colloca in un momento cruciale per il nostro Paese, sia sul versante politico, sociale e anche ambientale. Siamo alla fine di un anno e di un’estate in cui gli effetti del cambiamento climatico si sono fatti sentire pesantemente: temperature record e siccità con gravi danni per l’agricoltura, incendi e ondate di calore. Le prime piogge violente di questi giorni ci costringono ancora una volta a fare la conta dei morti e dei danni: al momento nelle Marche purtroppo si registrano 11 vittime e 2 dispersi. Ma c’è anche un altro tema sul quale riflettere e mobilitarsi. La morte assurda e improvvisa di Giuliano in una piccola fabbrica di Noventa di Piave, studente del 5° anno di un Istituto tecnico, torna a mostrare l’insostenibilità di un’alternanza scuola/lavoro obbligatoria e incontrollabile, in cui gli studenti periodicamente muoiono in luoghi e lavori che non dovrebbero vederli protagonisti.

Due eventi, un modello di sviluppo. Possono sembrare due eventi tra loro sconnessi: un intero territorio devastato da eventi sulla carta imprevedibili ma sempre più frequenti, un isolato incidente sul lavoro in una piccola fabbrica. Eppure, non è così. 

Alle spalle della devastazione nelle Marche c’è un’accumulazione estensiva e predatoria, che da decenni surriscalda l’ambiente sopra ogni soglia di attenzione, occupa il territorio senza attenzioni all’ambiente e alla sicurezza. Alle spalle della morte di Giuliano, solo qualche mese dopo quelle di Lorenzo e Giuseppe, c’è l’idea assurda che ogni posto di lavoro possa rappresentare una occasione formativa a prescindere dai livelli di rischio e dai contenuti del contesto in cui si svolge. 

Ma se allarghiamo lo sguardo vediamo che le tante morti sul lavoro di questi ultimi mesi, dalla ripresa a regime delle attività produttive dopo i lockdown, sono la tragica prova che nulla è cambiato, che l’imperativo della crescita e del profitto, senza alcuna considerazione per la vita e l’ambiente, rappresenta purtroppo il tratto distintivo del nostro presente. Ci troviamo di fronte ad una secca alternativa: o si accetta questa deriva o si riprende la parola e ci si oppone con tutte le forze contribuendo a costruire un nuovo modello di sviluppo e un’altra idea di società . Noi scegliamo la seconda opzione.

 Per questo serve rilanciare la mobilitazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per una radicale revisione del rapporto tra istruzione e lavoro, per l’abrogazione dell’obbligatorietà del PCTO in favore dell'istruzione integrata. Il 23 settembre lo sciopero nazionale per il clima, è un’importante occasione per affrontare queste ragioni e per mettere a fuoco questi obbiettivi. Per questo il 23 settembre la CGIL e la FLC saranno con il Friday for Future, con studenti, giovani, associazioni ambientaliste e movimenti sociali. 

#PeopleNotProfit #FacciamoQuadrato

 

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