Vogliamo ricordare che progetto di questa fodamentale opera che appare sempre piu' lontana dall'essere realizzata, partiva da lontano e il finanziamento era stato ottenuto successivamente all’accordo tra l'amministrazione di Agnone, giunta del compianto sindaco Carosella, Trivento e Frosolone, all’insegna di una aggregazione territoriale finalizzata ad invertire la rotta dello spopolamento.
All’interno di questo progetto di aggregazione territoriale, che abbracciava tutta la diocesi di Trivento, tra gli obiettivi comuni, c’era la realizzazione di una Hub di trasporti in località Sprontasino, funzionale alla realizzazione di una transcollinare interna tra la Bifernina, la Trignina e la Fondovalle del Sangro, e il completamento della Fresilia che collegata alla Fondovalle Verrino, avrebbe facilitato i collegamenti tra l’Alto Molise, la zona industriale della Val di Sangro e Pescara, dall’altro lato per Campobasso e Benevento, oppure percorrendo la Trignina verso Vasto. La transcollinare, avrebbe permesso agli agnonesi di impiegare circa mezz’ora per raggiungere Campobasso , e un’altra mezz’ora o poco più, per la Val di Sangro.
La realizzazione dell'intero progetto prevedeva una stretta collaborazione con la Regione Abruzzo, che si rendeva allora e forse oggi ancora più necessaria per lo sviluppo del nostro territorio , per il turismo, per la sanità,la viabilità per il parco archeologico.
Il completamento del tratto della Fondovalle Fresilia era sicuramente il più semplice e veloce segmento da realizzare e sarebbe stato un grosso successo , perchè avrebbe tolto dall'isolamento geografico molte zone dell'Alto Molise con la conseguente semplificazione degli spostamenti a tutti quei cittadini che viaggiano verso Campobasso per motivi di studio di lavoro e non ultimo per motivi sanitari. Ma oramai l'Alto Molise con la chiusura da ben quattro anni del Viadotto Longo-Sente, importante arteria di collegamento tra il Molise e l' Abruzzo e il mancato completamento della Fresilia sembra destinato all'abbandono e all'isolamento.
Sul punto si registra anche l’intervento dei consiglieri provinciali di minoranza – Cristoforo Carrino, Claudio Falcione, Franco Marcovecchio e Angela Perpetua – i quali criticano il modus operandi dell’Ente di via Berta che – a loro avviso – avrebbe trascurato criticità ben note, fino a giungere al ‘triste’ epilogo. Ecco quanto da loro dichiarato:
“Vede quindi sfumarsi definitivamente la possibilità di dare completamento all’importate asse viario interno tra le fondovalli Biferno e Trigno – evidenziano i consiglieri – benché la disponibilità dei fondi provenga dal lontano anno 2014. Vincoli ambientali del Piano Paesaggistico Regionale mai affrontati con decisione per la loro rimozione tramite una variante al Piano da attuare da parte della Regione stessa che programmava a suo tempo l’opera viaria, indecisioni dell’Ente Provincia di Isernia sul tracciato definitivo (in sinistra del fiume Trigno, ovvero in destra del fiume, ovvero tutto su viadotto, ovvero su viadotto e con galleria, ovvero allaccio alla Trignina il località Sprondasino, ovvero allaccio in località Peschiola) hanno comportato questo triste epilogo che dimostra l’approccio dilettantistico e sprovveduto degli Enti che governano il territorio molisano in occasione di interventi di ampio respiro che non siano le solite stradine interpoderali portatrici di voti in occasione delle campagne elettorali. Inutile dire che non si riuscirà mai ad individuare le responsabilità di tale disastrosa gestione, in quanto gli attori in scena possono comodamente trincerarsi dietro norme, disposizioni ambientali, vincoli di sorta e quant’altro, a tutto danno della collettività soprattutto altomolisana in perenne attesa delle realizzazione dell’importante asse viario”.