AGNONE. Soppressione del Giudice di Pace ad Agnone, il Comune si gioca l’ultima carta e in una delibera indirizzata al Ministro della Giustizia, al Presidente del tribunale di Isernia, al Presidente della Corte di Appello di Campobasso, al Giudice di Pace di Agnone e al Presidente del Consiglio dell’Ordine di Isernia, si impegna ad accollarsi le principali spese affinché l’ufficio possa rimanere in vita. Nello specifico il documento firmato dalla Giunta (assente solo l’assessore Daniele Saia), sottolinea come verrà messo a disposizione una struttura comunale adeguata e, precisamente, i locali che a tutt’oggi ospitano gli Uffici del Giudice di Pace di Agnone; ad accollarsi, per intero, tutte le spese vive di funzionamento (energia elettrica, acqua, riscaldamento, pulizie….); a fornire il personale amministrativo necessario per il funzionamento dell’ufficio secondo le modalità appresso specificate: una unità lavorativa di categoria B oppure B3, da reclutarsi tra il personale dipendente del Comune di Agnone, da impiegarsi per 36 ore settimanali dalle ore 8,00 alle ore 14,00 dal lunedì al sabato; una unità lavorativa di categoria C oppure D, da reclutarsi tra il personale dipendente del Comune di Agnone, da impiegarsi per un tempo massimo di 18 ore settimanali, in orari e giorni da concordare con il Magistrato incaricato in ragione del ruolo e del calendario delle udienze, con funzione di Cancelliere.
Inoltre, la delibera stabilisce che l’unità lavorativa sub potrà avere utilizzo in convenzione, previa richiesta apposita, sempre entro il tetto massimo di 18 ore settimanali, anche presso altri Uffici di Giudice di Pace e, in particolare, presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Carovilli.