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L'Articolo 32 tuona: "Prima di parlare di privato battiamoci tutti per una sanità pubblica"

San Francesco Caracciolo, l'appello rivolto ai sindaci dell'intera area. Oggi nuovo incontro

La redazione
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AGNONE. Nella speranza che il giorno 15 novembre prossimo siano molti i sindaci a partecipare alla riunione organizzata dal comune di Agnone per fare il punto sulla vicenda del futuro possibile dell’ospedale San Francesco Caracciolo e sempre nella speranza che la loro azione sia tempestiva e coesa prima che sia varato il Piano Sanitario Regionale, intendiamo fare qualche considerazione.
Per quanto riguarda il Piano Sanitario Regionale; se questo dovesse prevedere la gestione dell’emergenza-urgenza in Alto Molise (ma attenzione ai territori di confine, nella speranza che i sindaci di quell’area partecipino e siano convinti di questo) con il servizio di 118 che non ricovera ad Agnone e quindi trasporta tutti ad Isernia, saremmo di fronte ad un vero e proprio pericolo. Arrivare in ogni condizione climatica al domicilio dell’assistito e trasportalo in ambulanza ad Isernia non sarebbe la soluzione ottimale per i tempi che tutta l’operazione richiede. L’ospedale di Agnone, invece, in questi anni ha proprio assicurato questo nella storia; ha garantito tempi brevi e immediatezza del soccorso.
Si parla di eliambulanza; se il 118 non ricovererà più ad Agnone a che serve l’area per l’atterraggio e il decollo dell’elicottero?
Il tutto, secondo noi, si gioca sulla gestione dell’emergenza-urgenza.
Per i servizi che rimangono (area medica con lungodegenza e riabilitazione, area chirurgica (da definire per quante ore/giorno) , analisi, radiologia, servizi ambulatoriali, ecc. c’è da capire cosa rimarrà e come funzionerà cercando di rendere definitive le scelte. Cioè occorre fare in modo che quello che rimarrà presso il Caracciolo sia definitivamente fissato da norme per evitare che il tutto sia un passo ulteriore verso la definitiva chiusura.
CHIEDERE, quindi, CON FORZA l’ospedale di montagna o ospedale per aree disagiate; questo deve essere l’obiettivo. Lo prevede la normativa e lo aveva previsto il commissario Morlacco (decreto 84/2011). Fare in modo che si arrivi a questo.
Naturalmente la bozza ministeriale (quella da approvare in questi giorni da parte della Conferenza Stato-Regioni) prevede anche l’accordo fra Regioni per realtà di confine. E’ importante la condivisione fra i comuni della nostra area di Abruzzo e di Molise: speriamo che ci si renda conto della opportunità … dobbiamo far comprendere questa opportunità che nascendo dal discorso sanità si allarghi ad altro come sembra prospettarsi…  
Per quanto riguarda le amministrazioni locali la creazione di organismi associativi interprovinciali (quali Almosava) può rappresentare una grande opportunità che molti non intravvedono. Si immagini ora che forza potrebbe avere una associazione (che si chiami Almosava o Paperopoli) rappresentante 30-35 comuni di area montana, di confine e di grande uniformità socioeconomica come la nostra. E’ il presupposto del futuro per tutti… di un diverso futuro da protagonisti nella sussidiarietà.
ARMANDO SAMMARTINO E FRANCO DI NUCCI

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